Si estende la protesta dalle campagne alla capitale dove in piazza Montecitorio, davanti al Parlamento, sono arrivati anche gli agricoltori della Tuscia in aiuto ai colleghi colpiti dalle pesanti calamità con il dimezzamento del raccolto nazionale di olio di oliva ed i pastori messi in ginocchio dalle speculazioni sulle quotazioni del latte.
Di fronte ai ritardi ed ai rimpalli di responsabilità nell’affrontare la drammatica emergenza dei danni provocati dal gelo e dalla Xylella che avanza inarrestabile distruggendo milioni di ulivi, migliaia di agricoltori italiani della Coldiretti guidati dal Presidente Ettore Prandini sono stati costretti a lasciare le proprie aziende per salvare l’economia di interi territori. Ma ci sono anche i pastori sardi per far conoscere alle istituzioni nazionali la tragedia del latte di pecora sottopagato con un grande striscione “Rispetto per la tragedia dei pastori sardi” davanti a bidoni di latte accatastati.
I pastori regalano pecorino romano nella piazza colorata di giallo da gilet, palloncini, bandiere, striscioni e cartelli in cui si legge tra l’altro “Chiudiamo i porti al falso olio italiano”, “Senza agricoltura non si mangia”, “Fermiamo la Xylella. E’ #disastrocolposo”, “Burocrazia fa più danni delle calamità”, “Solo promesse per l’olio italiano nessun interesse”.
“L’obiettivo – sostiene il presidente della Coldiretti di Viterbo Mauro Pacifici – è garantire un futuro ad un settore strategico per il Made in Italy e difendere il lavoro, l’economia e il territorio. Siamo pronti a mettere in campo azioni concrete e decise per avere risultati immediati”.