Tre sedute e il dente, dopo tanto patire, se lo sono tolto. Adesso dovranno solo stare attenti a che non si produca infezione nella ferita.
Fatto sta che in Comune il piano del commercio ieri pomeriggio – dopo una seduta estenuante finita oltre le 17, con gente che non vedeva l’ora di svignarsela – è stato approvato. Si tratta di un piano in senso lato dal momento che non emerge nessuna visione strategica della città. L’unico elemento nuovo, ma per nulla convincente, è la messa sotto tutela del centro storico (il quartiere di San Pellegrino), dove i locali (bar, ristoranti, pizzerie e pub) adesso dovranno chiudere necessariamente a mezzanotte nei mesi invernali e alle una in quelli estivi. Così è stato deciso – nelle intenzioni della giunta Arena – per tutelare la quiete di chi vi abita, ma soprattutto degli ospiti dei Bed & Breakfast, che sempre più numerosi sorgono a San Pellegrino e dintorni per dare un senso alle case sfitte. Bed & Breakfast che, da quanto si apprende, in taluni casi indirizzeranno adesso i clienti (ma in realtà già lo facevano) a cenare in qualche ristorante non di San Pellegrino, ma sempre in centro e nelle immediate vicinanze.
Dove porterà una decisione del genere lo vedremo. Di certo, punta il dito contro le decisioni partorite dalla maggioranza, giudicandole di non lungo respiro, la minoranza del Pd. “E’ stato fatto – dice Luisa Ciambella, che nel suo intervento ha ringraziato l’ex assessore Sonia Perà per il buon lavoro svolto, che però non è stato recepito dai nuovi inquilini di Palazzo dei Priori – un piano monco, senza metterlo in relazione agli aspetti urbanistici della città. Un piano che quindi, come tale, molto presto dovrà essere rivisto”. Non sono mancati aspri scontri all’interno della maggioranza, comunque rientrati, a parte la posizione contraria espressa dal consigliere comunale di Forza Italia Fabrizio Purchiaroni.
Insomma, alla fine la montagna ha partorito il classico topolino. Tale per tutti, tranne che per qualcuno che invece pensa di acchiappare un topo-lone.