E’ stato ribattezzato da Luisa Ciambella il partito della Talete. La novità più grossa emersa dal Consiglio comunale riunito ieri per discutere sull’aumento della tariffa idrica è stata infatti la nascita di una strana maggioranza trasversale composta dal centrodestra e da un pezzo di opposizione: il gruppo di Francesco Serra vicino al consigliere regionale Enrico Panunzi, e di riflesso ai vertici della società del servizio idrico, più Alvaro Ricci del Pd, che si è mosso in aperto contrasto con la posizione espressa dagli altri membri del suo partito.
Al momento del voto quelli citati sopra sono stati tutti d’accordo a ratificare l’aumento della tariffa (+ 7,6%) approvato a fine anno dall’assemblea dei soci di Talete, dove il Comune di Viterbo era rappresentato da Giulio Marini su delega del sindaco Giovanni Arena. Anche la Lega, che nei giorni scorsi aveva minacciato tuoni e fulmini dicendo di non approvare i rincari, al momento di votare si è riallineata per evitare strappi all’interno del centrodestra.
Contrari invece ai rincari il Pd con i consiglieri Luisa Ciambella e Martina Minchella, più il Movimento 5 Stelle, Viva Viterbo (Giacomo Barelli), e Viterbo Venti Venti (Chiara Frontini).
“Questo nuovo aggravio dei costi sulle spalle dei cittadini – ha spiegato Luisa Ciambella – è inaccettabile per più ordine di motivi. Ma innanzitutto perché non c’è alcuna certezza riguardo alle presunte ricadute positive sui bilanci della società”. In altri termini, ha fatto intendere la consigliera, l’aumento della tariffa corrisponde più a “un atto di fede” verso il gestore che ad una reale consapevolezza di quanto esso potrà incidere sul risanamento dei conti. Insomma, il rischio è che che la gente paghi di più senza si producano quei benefici sbandierati dal presidente Parlato da cui dovrebbe derivare un futuro un abbattimento dei costi. Non ci crede nessuno. “Senza considerare – ancora la Ciambella – il problema dell’arsenico, non risolto nonostante tutti i soldi spesi per i depuratori”.
“Sicuramente – ha commentato invece Massimo Erbetti del Movimento 5 Stelle – è stata scritta una pagina di storia politica viterbese che ha messo inequivocabilmente in evidenza chi sta veramente dalla parte dei cittadini e chi invece lo fa solo a parole”. Erbetti poi ha voluto ringraziare il comitato “Non ce la beviamo”, che molto si era speso in vista di questo appuntamento.
In serata, poi, una nota della Lega, con la quale il partito di Salvini ha provato a spiegare il senso della propria retromarcia. “Non spetta al Consiglio comunale – si legge – deliberare in merito a questioni che competono altri organi, pertanto non abbiamo ritenuto responsabile prendere in giro i cittadini”. Sì, peccato che fino a pochi giorni fa la pensavano diversamente.