Forza Italia nella bufera. L’approssimarsi delle elezioni europee mette in fibrillazione il partito di Berlusconi, sempre più in ansia per lo straripamento della Lega.
Tre consiglieri regionali, in una lettera ad Antonio Tajani, chiedono l’azzeramento dei vertici regionali e provinciali. La lettera è firmata da Antonello Aurigemma, Pasquale Ciacciarelli e Adriano Palozzi.
“Noi – dicono – vogliamo che il nostro partito torni, soprattutto nel Lazio, ad essere il motore trainante del centrodestra all’interno del dibattito politico, dove i valori fondamentali di riferimento devono essere il dialogo, il confronto e la meritocrazia, cercando allo stesso tempo di valorizzare l’operato, le energie e le proposte dei tanti militanti e amministratori locali, che non possono essere soffocati da un partito regionale che negli ultimi anni non è mai riuscito nemmeno a riunirsi per la benché minima azione comune ed ha sempre abusato della propria rendita di posizione, che adesso però non è più sopportata né può più essere garantita. C’è bisogno, oggi più che mai, di avviare una nuova fase, in cui l’arroganza sia sostituita con la disponibilità all’ascolto e con il dialogo. Non possiamo più permetterei di non coinvolgere i nostri militanti o, peggio ancora, come avvenuto in Consiglio regionale, dove abbiamo assistito ad atteggiamenti contrari alla linea e ai valori del nostro movimento, generando incomprensioni e creando malcontento e risentimento diffusi all’interno della nostra base. Servono persone in grado di svolgere al meglio questo importante incarico, e non si può continuare come avvenuto in questi anni, prendendo posizioni senza il minimo confronto, che in più di una occasione hanno messo in difficoltà il nostro elettorato. Dopo l’incontro avuto con te giovedì, abbiamo preso atto della tua decisione e l’abbiamo eseguita, anche se non la condividevamo; adesso siamo noi a rinnovarti la richiesta di un intervento, per il bene del nostro partito e per rispetto dei tanti militanti, che in questi mesi hanno assistito a scelte, molto spesso incomprensibili e ingiustificabili, che hanno svilito il grande lavoro che il gruppo consiliare in Regione Lazio sta portando avanti. L’incarico che quest’estate il presidente Berlusconi ti ha affidato era volto al rilancio e al rinnovamento del partito: dopo sette mesi, dobbiamo constatare che nella nostra regione non si può assolutamente parlare né di rinnovamento, visto che non c’è stato alcun tipo di cambiamento, né tantomeno di rilancio, dato che continuano ad aumentare le defezioni da parte dei nostri amministratori. Per queste ragioni, pensiamo che oramai sia ineludibile un azzeramento dei vertici territoriali. Consenti in questo modo di liberare le tante energie che in questi anni sono state represse o mortificate, accompagna e facilita, questa inevitabile e non più rinviabile fase di rigenerazione. Hai ed abbiamo importantissime scadenze in arrivo, in ballo c’è il futuro del nostro movimento, senza paura, orgogliosamente, marchiamo la nostra differenza anche con assemblee programmatiche ed organizzative, come quella di venerdì scorso, aperte ai tanti cittadini, simpatizzanti, militanti e società civile che vogliono contribuire al rilancio della nostra azione in politica”.