Senzatetto pericolosi? Mai incontrati. I volontari che in queste notti di gelo forniscono assistenza a chi vive per strada smentiscono lo scenario descritto nei giorni scorsi dal capogruppo della Lega Ludovica Salcini.
“Riteniamo umilianti e fuori luogo – dicono Ada Tomasello della Federazione del sociale Usb e Gian Carlo Mazza dell’associazione ‘L’altro Circolo’ – le esternazioni della consigliera Salcini che parla di civiltà e utilizza aggettivi come ‘ubriachi’ e ‘drogati’ per indicare persone in situazioni difficili a livello economico e personale”.
Sindacato e attivisti parlano per conoscenza diretta della situazione, visto che insieme e col sostegno di tanti cittadini – “che hanno risposto, offrendo coperte, abiti e generi di primo conforto” – si stanno adoperando in uscite serali per portare conforto e un sorriso a chi è costretto a vivere per strada. E lo scenario descritto da loro è completamente diverso da quello dipinto dalla Salcini.
“Si parla di situazione pericolosa ma ai volontari che li hanno visitati nelle fredde notti delle feste natalizie, e non solo, non è sembrato di aver a che fare con persone pericolose, semmai sole e bisognose di aiuto e di cure“, assicurano in un nota Tomasello e Mazza. Che poi chiedono al capogruppo della Lega di evitare associazioni inopportune, come quella tra il problema sicurezza in città e la presenza degli stranieri: “Gli ultimi giorni del 2018 le forze dell’ordine hanno reso pubblico il resoconto annuale dei reati commessi a Viterbo, sia la questura sia i carabinieri hanno detto di aver rilevato una diminuzione dei reati rispetto al 2017. Per la questura i reati rilevati sono passati da più di nove mila del 2017 ad 8500 del 2018, mentre per i carabinieri nel 2018 i reati commessi in totale sono stati poco più di sette mila, quasi mille e cinquecento in meno rispetto allo scorso anno”. Inoltre, “secondo Fabio Piacenti, presidente di Eures Ricerche, nel Rapporto Upi pubblicato a dicembre 2018, il numero di reati commessi da cittadini stranieri è diminuito”.
Esiste in effetti un problema di sicurezza, ammettono Tomasello e Mazza, ma è quello relativo alla sicurezza sul lavoro. “Nel 2018 – continuano – i morti sul lavoro sono stati 1450 con un aumento del 10% rispetto al 2017. Nella Tuscia la Asl ha rilevato irregolarità nel 50% delle aziende agricole controllate. E lo scorso anno quattro persone sono morte di lavoro e quasi 500 hanno subito un grave infortunio. Non sono quattro o cinque senzatetto a minare la nostra sicurezza di cittadini, né i migranti che muoiono di lavoro come e più degli italiani. Sono i luoghi di lavoro insicuri, le strade dissestate, le scuole fatiscenti, l’arsenico nell’acqua, i pesticidi nella falde acquifere.
“La vita e la sua qualità vengono messe a rischio tutti i giorni, ma le istituzioni troppo spesso nascondono le loro responsabilità dietro la favola dei pericolosi migranti e senza fissa dimora”, concludono Tomasello e Mazza.