Il mondo dei cosiddetti Vip scende in campo a sostegno del governatore del Lazio che si candida alla guida del Partito democratico. “Io di Nicola Zingaretti mi fido” è l’appello firmato da 63 artisti e intellettuali. Ci sono lo scrittore Maurizio De Giovanni, la poetessa e scrittrice Edith Bruck, i registi Giuliano Montaldo, Matteo Garrone, Ferzan Ozpetek, Gabriele Muccino e gli attori Iaia Forte, Alessandro Gassmann, Gabriele Lavia, Stefania Sandrelli, Piera Degli Esposti, Veronica Pivetti, Monica Guerritore, Alessandro Haber, Manuela Kustermann, Massimo Dapporto, Rocco Pappaleo, Simona Marchini e Pamela Veronesi.
Benissimo. Giusto che anche gli intellettuali, o quelli che tali vengono definiti, dicano la loro. Ma chissà come avrà preso la cosa Zingaretti, che proprio da Viterbo all’incontro per festeggiare la vittoria di Astorre alle primarie regionali, sosteneva che il Pd per vincere doveva tornare a parlare alla gente. E che bisognava smettere di fare quelli con la puzza sotto il naso: basta ai salotti buoni sì alle periferie, il motto del candidato alla segreteria Zingaretti. Come se una posizione escludesse l’altra e lasciando intendere che sotto Renzi il partito avesse perso la propria identità.
Viste le premesse, l’appello dei vip non avrà fatto per niente piacere a Zingaretti. Ne siamo sicuri. Non è vero presidente?