
“Per mascherare l’inettitudine e la paralisi amministrativa, la destra cerca di alzare un polverone cambiando discorso, e puntando al bersaglio più facile in questi casi: chi vive una condizione di disagio (abitativo, sociale, psichico…). Oggi il meccanismo è ben oliato, grazie alle politiche autoritarie, antisociali e xenofobe del governo nazionale”.
E’ quanto sostengono Luigi Telli e Laura Damiani (Prc – Circolo di Viterbo) dopo le interrogazioni presentata in Consiglio comunale dal partito di Salvini e le dichiarazioni del capogruppo del Carroccio Ludovica Salcini, “l’ennesima variazione sul tema” sempre secondo gli esponenti Prc. “Già l’assessora leghista Nunzi – ricordano Telli e Damiani – s’era distinta tempo fa, comminando un anomalo daspo urbano nei confronti di una donna in stato di ubriachezza e con ridotte capacità di controllo. Anche allora, si giocava la carta della distrazione di massa”. Ora, invece, “si lancia l’allarme per i ‘senza tetto, ubriachi e drogati’ che di notte occuperebbero la stazione ferroviaria viterbese, si evocano ‘episodi di cronaca riguardanti in larga parte extracomunitari e immigrati’, si denuncia che ‘esistono vie diventate inaccessibili perché punti di ritrovo di cittadini extracomunitari'”.
“A onor del vero – precisano gli esponenti di Prc – , i senza fissa dimora in questione sono al massimo due (due!), non ostacolano l’accesso al servizio né importunano nessuno e se ne vanno al primo turno di pulizie del mattino. Quanto alla definizione di ‘ubriachi e drogati’ buttata lì, è vero che, trovandosi la stazione in prossimità del Sert, potrebbero circolarvi persone in cura presso quella struttura – ma si tratta di ipotesi. Chiediamo a Salcini quali diagnosi abbia fra le mani che attestino le sue conclusioni. Per un politico, crediamo, dovrebbe essere d’obbligo una qualche prudenza prima di fare certe esternazioni. Ad esempio, che si intende per ‘episodi di cronaca riguardanti extracomunitari’? E quali ‘punti di ritrovo degli extracomunitari’ renderebbero inaccessibili le ‘vie’ della città? In assenza di dati e di spiegazioni circostanziate, quelle frasi sono frasi vuote, senza contenuto, e servono solo ad alimentare paura e razzismo”.
Nelle settimane scorse Prc, con il comitato “Lavoro e beni comuni”, aveva chiesto che il Comune aprisse i locali pubblici di sua proprietà per offrire riparo ai senza fissa dimora. Ma da Palazzo dei Priori niente di fatto.
“Mancano politiche sulla casa – concludono Telli e Damiani – si tagliano le risorse sui servizi sociali, ma si parla il linguaggio della sicurezza e della repressione. Quanto all’impraticabilità delle vie di Viterbo evocata da Salcini, forse ha ragione, ma in un altro senso. Basta camminare per la città: piani di viabilità inesistenti, trasporti pubblici aleatori, strade dissestate e sporche, cumuli di immondizia non raccolta, scomparsa di piccole attività e apertura di centri commerciali in periferia. Ma questo chiama in causa non la presenza di migranti tossicodipendenti o senzatetto bensì l’incapacità dell’amministrazione cittadina”.