Bollette dell’acqua avviate a subire nel giro di qualche mese un altro aumento del 7,6 per cento dopo quello, di analogo importo, praticato da Talete lo scorso anno. 15 per cento in più, per dirla in altre parole, nel giro di pochi mesi. Un salasso inspiegabile se si considera che nessuno dei problemi che assillano il servizio idrico in provincia di Viterbo è stato nel frattempo risolto. Il primo è quello dei dearsenificatori, che non funzionano nonostante i milioni di euro spesi per installarli e per garantirne la manutenzione. Valori di arsenico sopra la norma vengono registrati ogni giorni in molto Comuni. Non si comprende dunque come siano stati spesi i soldi investiti dalla Regione su questo fronte. Soldi che, come si vede, deve poi pagare sempre il cittadino. Gli aumenti delle bollette è stato deciso durante l’ultima assemblea dei sindaci, dove è stato votato a maggioranza. Ora deve passare nei Consigli comunali, ma la possibilità che venga convalidato è altissima, se si considera che un Comune importante come quello di Viterbo si è già espresso favorevolmente. Si parla di un accordo, palese, tra il centrodestra di Palazzo dei Priori e il partito del consigliere regionale Panunzi. Un accordo che ha sacrificato qualsiasi dibattito interno, rendendo di fatto vani i tentativi di opporsi agli aumenti da parte di molti sindaci. Anche Arena, oltre che Panunzi, dovranno a questo punto renderne conto ai cittadini.