Tassa di soggiorno. Polemiche sterili, dice l’assessore alla cultura di Fratelli d’Italia, Marco De Carolis. Tutto a posto, la delibera è regolare, gli fa eco il sindaco Giovanni Arena. Il punto, però, è un altro. Ammesso pure che sia stato fatto tutto a regola d’arte dal punto di vista amministrativo, e in effetti non c’è motivo di dubitarne, non si comprende come la giunta voglia reinvestire gli introiti sul territorio.
Alla tempestività con cui è è stato deliberato l’aumento del balzello non corrisponde infatti un’uguale tempestività nella definizione di un progetto in cui investire gli introiti. Non a caso si è giunti all’approvazione della delibera nell’ultimo giorno utile dell’anno vecchio senza passare in commissione. Luogo, questo, deputato – per quanto il suo parere sia solo consultivo e non vincolante – a discutere le strategie politiche che sottendono all’adozione del provvedimento.
Dire genericamente che i soldi saranno investiti sul turismo vuol dire infatti tutto e allo stesso tempo niente. La tassa di soggiorno deve servire insomma per attuare veri programmi di investimento sul turismo, di cui al momento non si ravvisa la presenza. Resta perciò il dubbio che sia stata istituita per fare cassa e per dotare in ultima analisi l’assessorato di De Carolis di quella liquidità in più che il bilancio non consente. Il che vuol dire che al momento, al di là delle chiacchiere, i fatti non sono stati visti, né sembra emergere un’idea valida per il futuro.