Scavalcati a destra dalla Lega, Fratelli d’Italia fanno di tutto anche a Viterbo per non farsi mettere in ombra sul tema del momento, la madre di tutti i populismi, cioè la lotta senza quartiere all’invasione degli immigrati. Per loro è una questione di sopravvivenza politica.
Scrivono per questo motivo ad Arena, invitandolo a prendere posizione all’interno dell’Anci a favore del decreto sicurezza e a stigmatizzare la posizione di quei sindaci che si stanno opponendo all’iniziativa del ministro dell’interno. Ma soprattutto, anche se non più sotto i riflettori, continuano a tramare contro il protocollo sottoscritto dal Comune per l’impiego di una cinquantina di ragazzi di colore (provenienti da un centro di accoglienza a Vetralla) in lavori socialmente utili, tipo pulizia di strade e piazze. Tutto “aggratis” per Palazzo dei Priori, ma non per lo Stato – questa la loro posizione – che deve pagare le attrezzature e le assicurazioni ad ognuno di loro. Non si spiegano come la Prefettura, che a loro “modesto” modo di vedere dipende da Salvini e quindi dalla Lega, abbia potuto avallare e incoraggiare un’iniziativa del genere. Non si spiegano il ruolo del senatore Fusco in tutto ciò. E non mancano, per darsi delle risposte, di teorizzare la presenza, qui nella Tuscia, di presunte strane manovre avallate dal Carroccio locale senza magari aver sentito i vertici nazionali.
Poveri Fratelli d’Italia. Messi all’angolo da Fusco, non sanno più che pesci pigliare per non rischiare di finire nel dimenticatoio.