Enrico Panunzi non si occupa più di Asl. Così, da un po’ di tempo a questa parte, va dicendo in giro lui medesimo, specificando – ai dolenti interlocutori in lacrime per la grave perdita che la decisione comporta per il sistema sanitario nazionale – di volersi interessare d’ora in avanti solo di agricoltura e agroalimentare. Chissà come mai. Tutti sono curiosi di capire perché, almeno a parole, il consigliere regionale batta la ritirata.
Una cosa però va detta. La Regione Lazio stanzia molti fondi per l’agricoltura, comprese le castagne, coltura che vede Panunzi impegnato in prima linea come imprenditore privato. La domanda sorge allora spontanea: è normale che un politico si occupi di un settore in cui operano le proprie aziende?
In attesa di una risposta, si apprende nel frattempo che all’interno delle conference room allestite dal giglio panunziano nelle cantine di Canepina non si parla d’altro. Gli interventi della Regione a favore delle aziende agricole vengono seguiti molto attentamente, tanto che qualcuno ha addirittura in animo di installare linee telefoniche dedicate per essere pronti ad intervenire tempestivamente in ogni evenienza. La situazione, tra gelate, siccità e psr, è delicata e merita un monitoraggio dell’unità di crisi canepinese 24 ore su 24.