“Il lavoro datelo prima ai viterbesi che ne hanno bisogno e non agli immigrati”.
Ha suscitato parecchie reazioni il progetto siglato in prefettura che vedrà gli ospiti di una cooperativa del capoluogo, impegnati in attività di pulizia della città. Un progetto di volontariato che, secondo i promotori, dovrebbe favorire l’integrazione di queste persone nel capoluogo.
C’è chi però ha capito che si trattasse di un’attività retribuita da parte del Comune o dello Stato. E subito è partita la protesta: perché offrite il lavoro agli immigrati e ai viterbesi no? In molti hanno espresso il proprio malumore direttamente al sindaco, tramite Facebook.
“Fate lavorare i nostri padri di famiglia e i nostri giovani”, “li pagate non era meglio qualche disoccupato”, “sindaco buongiorno, pure io sono senza lavoro… help!”. Questi sono solo alcuni dei messaggi rivolti ad Arena. Più di 50 interventi. Arena, o chi per lui, risponde ad ognuno smorzando gli animi e spiegando che quei “lavoretti” non verranno pagati. Ché la partecipazione al progetto è solo su base volontaria.
La vicenda mette comunque in evidenza come il problema della mancanza di lavoro in città sia sentito. “Per il lavoro speriamo che ti possa dare presto qualche notizia – scrive il sindaco a un altro cittadino che gli chiede aiuto -. Purtroppo ho più di cento persone che si rivolgono a me, gente disperata con figli da mantenere senza lavoro”. Auguri.