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Home » Politica » L’invasione non c’è più. Ma ci avevano detto che non era vero

L’invasione non c’è più. Ma ci avevano detto che non era vero

19 Dicembre 2018

Ci avevano raccontato che la provincia di Viterbo era stata invasa dagli immigrati. La città capoluogo, poi: peggio di Riace. Rifugiati in ogni angolo, a sentire Mauro Rotelli di Fratelli d’Italia, che qualche mese fa andò a rivendicare il controllo del territorio al Pilastro, chiamando la polizia per cacciare quelli con la pelle scura che giocavano nel campetto del quartiere. Poi postò tutto su Facebook per mostrare e soprattutto per mostrarsi.

Adesso scopriamo invece che sono ormai diversi mesi che nella Tuscia gli stranieri non arrivano più. Lo ha detto il prefetto Giovanni Bruno, intervenendo alla  firma della convenzione tra il Comune e la cooperativa che gestisce un centro di accoglienza, convenzione che prevede, in via sperimentale, di impiegare una sessantina di migranti in piccoli lavori di pulizia della città. 

Adesso ci diranno che è tutto merito di Matteo (Salvini), che ha chiuso i porti (?) e si è imposto con l’Europa. Ci diranno pure che la città è più tranquilla e che possiamo dormire tutti sogni sereni. Cosicché la Nunzi non avrà più bisogno di mandare in giro la municipale a fare i daspo. Non ci diranno però che i flussi migratori sono cessati non per le politiche del nuovo governo, ma per quelle del precedente, grazie alla testardaggine del ministro Marco Minniti, che nell’esecutivo Gentiloni occupava la poltrona che oggi è del segretario del Carroccio. 

La verità è che i flussi migratori in tutta Italia stanno frenando proprio in virtù degli accordi sottoscritti in Africa da Minniti. Lo sanno tutti, compreso Salvini, ma che importa: sui social va detto il contrario. Va infiammata la folla, va aizzato il popolo, che, concentrandosi sugli stranieri, evita di guardare ai problemi più importanti che gravano sulla sua testa. Come quello, di questi giorni, rappresentato dai miliardi e miliardi di euro bruciati dall’Italia a causa dello spread delle settimane scorse causato dalle improvvide dichiarazioni di Di Maio e Salvini.  

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