Il bucato sui fili tra le case no, le telecamere attaccate alle porte storiche della città, invece, sì.
Si fa davvero fatica a comprendere quale sia il concetto di decoro per il Comune di Viterbo.
Ricorderete di sicuro questa estate la battaglia dell’assessora Nunzi contro l’abitudine di stendere ad asciugare “i panni” tra un palazzo e l’altro del centro. Certe scene danneggiano l’immagine della città, si disse. Agenti della polizia locale furono mandati a bussare alle case per far ritirare lenzuola e biancheria.
Anche per questo fa un certo effetto ora l’installazione di due telecamere per la videosorveglianza proprio sui muri di Porta Romana. Oltre a una questione di decora, è evidente che nel caso specifico subentri anche un problema riguardante la tutela e la conservazione della maestosa architettura.
L’installazione delle due telecamere rientra probabilmente nel piano sostenuto dalla Nunzi che vuole ampliare la rete di videosorveglianza in città. Ben vengano queste iniziative se l’assessora ritiene che siano le soluzioni ai problemi di sicurezza del capoluogo. Ma i cittadini si domandano: non si poteva trovare un luogo più adatto dove metterle?