Ulteriore immondizia di Roma sarà trasferita negli impianti delle altre province laziali, compresa Viterbo, dove è previsto l’arrivo di 500.000 tonnellate, a causa del rogo del Tmb salario oltre alla mancanza di un piano rifiuti regionale. Sulla vicenda si è svolta ieri una conferenza stampa di Forza Italia, a cui ha partecipato anche il sindaco di Viterbo Giovanni Arena.
La situazione a Roma – è stato rimarcato – è di assoluta emergenza, Comune e Regione non possono continuare con il solito scaricabarile, senza una programmazione, e alla fine a pagare saranno come sempre i cittadini.
“Stiamo assistendo – ha affermato il consigliere regionale Antonello Aurigemma – ad un mix di incompetenza, incapacità e immobilismo da parte dell’amministrazione Zingaretti e della giunta Raggi. Sono anni che denunciamo la mancanza di un piano regionale dei rifiuti. Ora, la chiusura del Tmb peggiora ulteriormente lo scenario per la capitale. Tale inadeguatezza ha portato nel corso di questi anni il Lazio ad essere leader nel trasporto dell’immondizia fuori regione. Sono circa una ventina i paesi che ricevono il nostro pattume, facendo pagare ai romani una delle tariffe più alte di Italia, per un servizio a dir poco inefficiente. Adesso, con la chiusura del Tmb di via Salaria, verranno trasportate altre 600 tonnellate di rifiuti al giorno nelle nostre province. Per questi motivi, chiederemo un Consiglio straordinario, dove Zingaretti dovrà spiegarci come intende affrontare questa situazione. Ora è il momento delle responsabilità. Il governatore, anche se impegnato in tutta Italia nella sua campagna elettorale per la segreteria del Pd, non può continuare a scappare”
La situazione della capitale, in effetti, è sotto gli occhi di tutti. “Abbiamo di fronte un problema enorme – è il parere del consigliere regionale Davide Bordoni – e ora molto probabilmente verrà aumentata la tariffa dei rifiuti a Roma. Peraltro, come sempre sono i cittadini ad essere penalizzati perché pagano tanto per un servizio che non funziona. Tra Raggi e Zingaretti continua il rimpallo delle responsabilità, per questo abbiamo chiesto la convocazione urgente della commissione capitolina ambiente, alla presenza del sindaco, del suo assessore all’ambiente e anche di Ama e Regione. La Raggi non può continuare a chiedere aiuto alle regioni limitrofe senza però mettere in campo la benché minima pianificazione, al fine di trovare risposte ad una questione annosa”.