Volano lunghi coltelli all’interno della maggioranza in Comune. Dopo le minacce di ieri da parte di Fratelli d’Italia e il tentativo della Lega di correre ai ripari cedendo agli alleati qualche strapuntino nelle commissioni, il clima è sempre più teso. E Giovanni Arena, al di là dei tentativi che sta facendo per sminuire la portata della crisi, appare ogni giorno di più incamminato sulla stessa strada di Leonardo Michelini, in balia cioè dei ricatti e dei veti incrociati che partono da tutti i gruppi di una coalizione implosa per giochi di potere, sì immaginabili prima delle elezioni, ma di questa portata.
“Abbiamo chiesto – ha piegato ieri mattina Paolo Bianchini, capogruppo di Fratelli d’Italia – il riequilibrio nelle commissioni, perché ogni partito deve essere rappresentato. Ho in mano le deleghe dei nostri assessori Allegrini e De Carolis, se entro domani (oggi, ndr) non si sistema tutto, saranno protocollate”.
E alla notizia che Fusco si sarebbe impegnato a trovare una soluzione, Bianchini ha aggiunto: “Fusco deve dire l’ultima parola. Si deve incontrare con i consiglieri e trovare la quadra”.
Secondo indiscrezioni, è possibile a questo punto un riequilibrio nelle commissioni e a Fratelli d’Italia potrebbero anche andare per quanto riguarda la giunta le deleghe a personale, sport e pubblica illuminazione. Sicuramente, non l’ambiente, che dovrebbe restare al primo cittadino. Fratelli d’Italia ha sempre rivendicato questo riequilibro, dall’indomani del passaggio di Claudio Ubertini alla Lega, con la necessità di mantenere gli stessi equilibri palesatesi con il voto di giugno, ossia scaturiti dal numero dei consiglieri eletti in prima battuta da ogni forza politica. Ragionamento che però non tiene conto dei successivi passaggi.
Ma ciò, se è vero che ha una logica politica, è tecnicamente possibile? Come può un partito che ha perso pezzi, al di là dal considerarlo giusto o meno, mantenere lo stesso peso come se nulla fosse accaduto. La sensazione è che sicuramente un modo per rattoppare lo strappo sarà trovato, ma politicamente ci troviamo di fronte a una maggioranza a pezzi. Una maggioranza tenuta inseme solo da qualche poltrona e senza nessuna visione d’insieme della città.