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Home » Politica » Fotovoltaico, è il far west. “Con meno superfici da coltivare saremo costretti a importare”

Fotovoltaico, è il far west. “Con meno superfici da coltivare saremo costretti a importare”

13 Dicembre 2018

“Coldiretti non è contraria ad uno specifico impianto fotovoltaico, che è anzi auspicabile sulle strutture per l’utilizzo aziendale di energia pulita, ma è contraria, in generale, a che si usi il terreno agricolo per insediamenti industriali da parte di soggetti non-imprenditori agricoli, senza alcuna limitazione o salvaguardia da parte delle istituzioni pubbliche; non è, infatti, pensabile destinare le superfici produttive agricole della nostra provincia alla produzione di energia, sottraendo superfici food e ampliando le superfici no food; i consumatori hanno bisogno di cibo a km zero e, sottraendo queste superfici alle produzioni agroalimentari, si da il via libera ad importazioni selvagge di prodotti dall’estero poco controllati e spesso contenenti sostanze anche cancerogene. Non parlo poi dell’impatto ambientale di questi insediamenti, che rovinano in modo irreversibile il paesaggio, abbassando il grande valore dei nostri siti turistici. Un sì deciso all’energia pulita, ma un no deciso agli insediamenti di impianti fotovoltaici a dismisura”.

Mauro Pacifici, presidente di Coldiretti Viterbo, interviene senza mezzi termini e duramente per chiarire la posizione dell’organizzazione agricola più rappresentativa della provincia.

“La nostra posizione è chiara – prosegue Pacifici – non è un problema di tipo di impianto, ma di luogo dove viene istallato. Gli impianti industriali, e fra questi quelli per la produzione di energia, devono andare all’interno delle aree destinate, appunto, alle attività economiche non-agricole, oppure sui tetti dei capannoni o, ancora meglio, su terreni a scarsa produttività agricola, che possono così rivalorizzarsi e, soprattutto, anche lontani da attrazioni turistiche o paesaggi di pregio turistico. Coldiretti non si opporrà mai al fatto che i propri soci, imprenditori agricoli, decidano di realizzare impianti per la produzione di energia elettrica sui propri terreni, ma in collegamento con la propria attività agricola e con dimensioni di nessun impatto sulla destinazione dell’area circostante”.

Coldiretti, dunque, sensibilizza le istituzioni affinché siano adottate le giuste misure normative nell’ambito di una pianificazione che integri la diffusione del fotovoltaico con la valutazione delle aree ad esso destinate con l’obiettivo finale di salvaguardarne la compatibilità con il sistema produttivo locale. “Ogni istituzione territoriale – prosegue il direttore di Coldiretti Alberto Frau – si prenda l’onere di decisioni sbagliate per il territorio e soprattutto non pensi di fare cassa sulla pelle degli agricoltori”.

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