E’ un piccolo giallo quello sulla puntata di Linea Verde di domenica scorsa dedicata alla provincia di Viterbo e in particolare alla zona del lago di Vico. La questione che solleva il Bio-distretto relativa al fatto che nella trasmissione non si faccia alcun riferimento ai problemi dovuti all’inquinamento del lago, problemi causati anche dalla coltivazione intensiva delle nocciole, è tutt’altro che superficiale. Si dirà: sono contenitori televisivi dove in genere si parla delle bellezze naturalistiche e storiche di un territorio. Giusto. Ma nel caso del lago di Vico, visto lo stato di salute in cui versano le sue acque, pare impossibile non affrontare la questione relativa all’inquinamento.
Il mistero si infittisce ancor di più se si prende il comunicato in cui nei giorni scorsi venivano annunciati i contenuti della trasmissione. Attenzione ora. Nella nota si diceva che nel corso della puntata si sarebbe parlato anche dei “pascoli razionali strappati alla monocoltura della nocciola”. Avete letto bene. Si lascia intendere che si sarebbe affrontato, in qualche modo, anche il problema di cui si discute ormai da tempo in questo comprensorio. Che non è la nocciola in sé, ma l’espansione senza controllo della coltura della nocciola. Con tutto quello che ne consegue.
Dalla formula usata sembrava quindi che la questione fossa nota alla trasmissione Rai. Allora come è possibile che, a differenza di quanto viene annunciato nel comunicato, durante la trasmissione andata in onda domenica scorsa e registrata nelle settimane passate non appaia nessun cenno alla questione come invece uno si aspetterebbe?