“Un detenuto picchiato da alcuni agenti penitenziari nel carcere di Viterbo”. E’ la vicenda raccontata in questi giorni, ma tutta ancora da verificare, dal giornale “Il Dubbio”. Una vicenda a cui ieri si è aggiunto un nuovo capitolo. L’uomo – riporta sempre “Il Dubbio” – avrebbe perso l’udito da un orecchio.
Giuseppe De Felice, questo il suo nome, 31 anni, si trova nel carcere di Viterbo da circa un mese, prima era a Rebibbia. Avrebbe riferito del presunto pestaggio alla moglie, durante un colloquio, perché lei lo aveva visto pieno di lividi.
“Gli hanno perquisito la cella, messo a soqquadro tutto e hanno calpestato la foto che ritraeva noi due – ha raccontato poi la donna -, mio marito ha reagito urlandogli contro, prendendoli a parolacce”.
A quel punto, sempre secondo quella che sarebbe la versione di De Felice, un agente penitenziario lo avrebbe chiamato in disparte, portato sulla rampa delle scale e una decina di agenti penitenziari, senza farsi vedere in volto, lo avrebbero picchiato. Il marito – dice sempre la donna – le ha raccontato che gli agenti avrebbero indossato dei guanti neri e una mazza bianca. “Lo hanno portato in infermeria – ha raccontato ancora lei –, ma senza visitarlo, dopodiché lo hanno messo in isolamento per un’ora”.
Una versione che ovviamente deve essere tutta verificata.
La donna è riuscita a contattare nei giorni seguenti ai fatti Rita Bernardini del Partito radicale, che a sua volta ha inviato una segnalazione urgente al garante nazionale dei detenuti e a quello regionale, al Dap e al direttore del carcere di Viterbo, pregando quest’ultimo di verificare quanto denunciato dalla moglie del detenuto e di “far visitare urgentemente il detenuto in modo da mettere agli atti della sua cartella clinica il relativo referto”.
La moglie di De Felice avrebbe ora ricevuto una lettera dall’uomo. “Il direttore del carcere – scrive Il Dubbio – ha raccolto la sua denuncia e il direttore sanitario l’ha visitato diagnosticandogli la perdita di udito nell’orecchio. Giuseppe è stato quindi mandato urgentemente all’ospedale per una visita dove i medici gli hanno prescritto delle gocce, ma in carcere non ci sono. Rita Bernardini ha scritto alla direzione del penitenziario laziale per fargliele avere il più possibile”.
DeFelice l’altro giorno ha ricevuto anche la visita di Alessandro Capriccioli, capogruppo di + Europa Radicali al consiglio regionale del Lazio. “Nell’ambito della visita – spiega il consigliere dei Radicali italiani -, la terza da me effettuata negli ultimi due mesi, ho avuto modo di incontrare anche il detenuto in questione, che ha ribadito la versione dei fatti riportata dalla moglie. Si tratterebbe, se confermato, di un episodio gravissimo”.