
Non deve esserci nessun tabù nel rapporto tra Pd e Movimento 5 Stelle, dice il braccio destro di Nicola Zingaretti. Tutt’altro. Bisogna “verificare se ci sono le condizioni di fare pezzi di strada insieme”.
Stanno suscitando sgomento tra gli elettori del centrosinistra le dichiarazioni rilasciate da Massimiliano Smeriglio in un’intervista uscita oggi sul “Manifesto”. Un’alleanza con i grillini, secondo il vice presidente della Regione Lazio e coordinatore del movimento di Zingaretti “Piazza Grande”, è qualcosa su cui bisogna iniziare a lavorare subito per rompere il blocco populista e nazionalista”. Frasi che non lasciano il campo ad altre interpretazioni per la loro chiarezza. E che, vista la fonte da cui provengono, lasciano intendere che siano rappresentative della sinistra del Pd che si candida a guidare il partito per i prossimi anni. Un Partito democratico, quindi, alleato con il nemico di sempre.
“Smeriglio è uno dei principali collaboratori del candidato Zingaretti – commenta il costituzionalista Stefano Ceccanti – fa un’intervista trasparente per un partito di sinistra minoritario che diventi alleato minore del M5s”.
Eccola in versione integrale la risposta di Smeriglio alla domanda sui Cinque Stelle.
“Io sono stato anche qui nel mio piccolo un avversario e un critico feroce dei M5S. Ma nella condizione attuale penso che a quella forza dove sono confluiti anche voti della sinistra – quella dei beni comuni, dell’acqua pubblica – bisogna proporre un disgelo, favorirne un processo interno. Verificare se ci sono qua e là nei comuni e poi a livello nazionale, le condizioni di fare pezzi di strada insieme. Sarebbe anche un modo per rompere il blocco nazionalista e populista che ha preso in ostaggio il paese”.
Tutto chiaro, no?