“La digitalizzazione delle agende garantirà trasparenza e tempi certi” per le liste d’attesa. “I direttori generali risponderanno delle inefficienze. Sono stati stanziati 350 milioni e ci dicono che sono ‘pannicelli caldi’. Ma in passato nessuno aveva pensato a mettere risorse ad hoc. L’ultimo piano di sistema era fermo al 2010”.
La ministra della salute Giulia Grillo commenta così, in un’intervista al Fatto Quotidiano, l’emendamento in manovra per velocizzare le liste d’attesa. Sui fondi alla sanità “stiamo ragionando in termini di triennio e l’aumento sarà di 4.5 miliardi. Per il 2019 non è stato possibile aumentare il fondo oltre al miliardo promesso, che non era affatto scontato”, spiega Grillo.
“Abbiamo aggiunto 4 miliardi di edilizia sanitaria, sbloccato risorse come il fondo per il superticket da 60 milioni, oltre a quello per le liste d’attesa. Abbiamo messo risorse per la formazione post laurea dei medici con oltre 900 nuove borse. A giorni presenterò la nuova governance farmaceutica: da lì avremo risparmi effettivi da reinvestire”.
In merito alla minaccia di sciopero dei sanitari, “in queste settimane abbiamo lavorato per garantire l’indennità di esclusività in busta paga. Il contratto fermo da dieci anni è una vergogna: farò di tutto per riaprire la contrattazione, ma non è il ministro a decidere”, osserva Grillo. Sull’azzeramento in Consiglio superiore di sanità, “voglio dare spazio a nuove idee e a personalità di valore che magari non hanno mai avuto poltrone importanti. Ogni scelta risponderà solo a criteri di merito”, assicura la ministra. “Voglio che nel nuovo Css ci siano anche persone di trincea, che provengono da contesti difficili”.