Tanto folklore e poca politica nella reunion dei grandi elettori di Astorre. D’altra parte, hanno ragione, era una festa mica un convegno.
Gli unici concetti un po’ più di sostanza sono stati quelli di Zingaretti, che ha prima criticato il governo gialloverde, il che, detto da lui che in Regione è sceso a patti pure con il diavolo pur di non andare a casa, è tutto un programma, e poi puntato il dito contro gli oppositori interni.
Hanno colpito soprattutto gli attacchi a Renzi, accusato di picconare il Partito democratico. In verità, Zingaretti dovrebbe sapere che nel Pd di picconatori ce ne sono un bel po’ e in fondo quante picconate ha subito Renzi quando si trovava al governo? Quante gliel’hanno fatto per metterlo in difficoltà?
Insomma, più che innescare le solite polemiche che non portano da nessuna parte, il presidente farebbe bene a lavorare per la riconciliazione. E soprattutto farebbe bene a riflettere su un fatto: se viene eletto segretario rischia di governare un partito che potrebbe non arrivare neanche al 10 per cento.