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Home » Politica » La Regione taglia la sanità, ma non tocca le spese inutili

La Regione taglia la sanità, ma non tocca le spese inutili

3 Dicembre 2018

In Regione Lazio succede di tutto e di più: mentre da una parte continuano i tagli incessanti alla sanità, tagli che stanno compromettendo la qualità di servizi indispensabili per i cittadini, dall’altra parte invece si continuano a mantenere in piedi spese superflue, al di là di ogni logica. Situazioni davanti alle quali i cittadini si chiedono dove sia finito il buon senso di chi ci amministra.

La vicenda raccontata nei giorni scorsi dal Fatto Quotidiano e che riproponiamo qui è emblematica.

La Regione Lazio da circa sette anni ha un dirigente dell’area “Relazioni con l’Unione europea” in una sede di 300 metri quadri a Bruxelles, da quattro anni con un solo dipendente con funzioni esecutive. Il fortunato si chiama Claude Scheiber, dirigente peraltro reclutato dall’esterno “senza un’adeguata ricerca preventiva di professionalità interne ma soprattutto in barba a leggi nazionali e regionali sul contenimento della spesa”, sottolinea la consigliera regionale 5 Stelle, Valentina Corrado, che ha presentato un’interrogazione sulla vicenda chiedendo al presidente Nicola Zingaretti e alla giunta di centrosinistra la dismissione dell’immobile a Bruxelles e l’annullamento d’ufficio dell’oneroso incarico dirigenziale di Scheiber che da quattro anni “dirige praticamente se stesso, visto che ha un solo impiegato, in un immobile gigantesco”, sottolinea Roberta Bernardeschi, segretaria regionale della Fedirets DirerLazio, sindacato dei dirigenti regionali, che ha presentato un esposto alla Corte dei Conti sulla vicenda.

Ma cosa fa Scheiber a Bruxelles? “Coordina”. Stando al sito dirigenziale regionale, infatti, “cura il coordinamento delle strutture regionali per la programmazione strategica ed individua le linee guida prioritarie nelle attività europee“. Ma anche “coordina le relazioni istituzionali con le organizzazioni internazionali con sede in Europa, non afferenti all’Ue, d’interesse della Regione Lazio”. Poi “offre supporto alle strutture regionali competenti per garantire il flusso delle informazioni inerenti le norme e i provvedimenti europei”. Ancora, “promuove e coordina le strutture regionali per la partecipazione della Regione alle reti europee ed ai network tematici“. Scheiber, infine, “coordina le strutture regionali per la partecipazione a iniziative europee finalizzate all’individuazione di strumenti finanziari ad-hoc per il rilancio socioeconomico della Regione” e, ancora, “coordina e gestisce le relazioni istituzionali con l’Istituto Europeo della Pubblica Amministrazione (Eipa)”.

La riduzione ad un solo impiegato nell’area da lui diretta è stata decisa nel 2014 dalla stessa Regione Lazio con una determinazione del direttore dell’area Bilancio di concerto con il direttore Risorse Umane. Tale deliberazione “ridefiniva – si legge nell’interrogazione – il contingente di personale dell’area Relazioni con l’Unione europea, sede di Bruxelles, in un’unica unità”. La riduzione “di personale – prosegue l’interpellanza – veniva espressamente giustificata dall’esigenza di realizzare contenimenti di spesa dell’amministrazione, anche in materia di personale, nonché dalla constatazione che la funzionalità e l’efficienza della struttura regionale con sede a Bruxelles poteva essere assicurata con un contingente di personale pari a una unità”.

Un’azione di riduzione della spesa che però si è dimenticata per strada il dirigente Scheiber. “Un particolare – sottolinea Bernardeschi – non di poco conto. La Regione con questo atto ha ammesso la necessità di una riduzione dei costi ma nel contempo ha confermato l’incarico a Scheiber prima nel 2013 per due anni e poi nel 2015 per altri tre anni”. “Un incarico che tra stipendio e indennità di servizio estero costa ai cittadini quasi 190mila euro lordi annui“, prosegue la segretaria regionale della Fedirets DirerLazio. Inoltre, bisogna sommare a questa cifra “i circa 14mila euro lordi percepiti nel 2011 come indennità iniziale di sistemazione e il 35% di 45mila euro che corrisponde al premio massimo possibile previsto per i risultati raggiunti ogni anno”.

“Nell’esposto presentato alla Corte dei conti – continua Bernardeschi – abbiamo segnalato anche questo aspetto, sottolineando che nel bando e nello schema di contratto allegato non vengono indicate le indennità di servizio estero e non viene indicata se la sede di lavoro sia a Bruxelles o a Roma”. Il FattoQuotidiano.it ha chiesto chiarimenti sulla vicenda alla Regione Lazio, anche per capire nello specifico il costo complessivo dell’incarico dal 2011 ad oggi, ma non ha ottenuto alcuna risposta. Attende un responso la consigliera regionale Corrado che chiede l’annullamento d’ufficio del provvedimento con il quale è stato reiterato nel 2015 l’incarico a Scheiber.

“Questo ulteriore rinnovo – evidenzia – dopo che la stessa Regione un anno prima aveva ridotto il personale di stanza a Bruxelles, rappresenta quello che ormai può definirsi un vero e proprio marchio di fabbrica dell’amministrazione Zingaretti in materia di nomine”. “Purtroppo questo è l’ennesimo caso in cui un dirigente viene individuato e scelto tra figure esterne all’organico regionale, senza che al riguardo vengano addotte motivazioni adeguate, specifiche e palesi circa l’effettiva assenza di analoghe professionalità interne”, accusa l’esponente M5s. “Un aspetto che, oltre a rappresentare un paradosso anche in termini di contenimento della spesa pubblica regionale, è in aperto contrasto con il Piano di razionalizzazione delle sedi regionali adottato dalla giunta nel 2014. Un’operazione scriteriata che consente l’operatività di una struttura di proprietà della Regione, con una superficie di circa 300 metri quadri e dal valore di circa 5,6 milioni di euro, per sole due unità di personale”, conclude.

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