Con 26 voti su 51, respinta dal Consiglio regionale la mozione di sfiducia a Zingaretti, che dunque va avanti, grazie alle spaccature all’interno dell’opposizione, ma resta un’anatra zoppa. E come tale sotto costante “ricatto” da parte di quelli che con il voto favorevole o l’assenza gli hanno permesso di non lasciare la poltrona. Hanno votato a favore del presidente tutti i consiglieri del centro sinistra, ma anche Laura Cartaginese di Forza Italia (il partito di Berlusconi si è di fatto spaccato) e Giuseppe Cangemi (gruppo misto). Si sono invece espressi contro, compatti, Fratelli d’Italia (3), Lega (3), Lazio 2018 (2), Noi con l’Italia (1) e il Movimento 5 stelle (10). Assenti Enrico Cavallari (gruppo misto) e Pasquale Ciacciarelli (FI), che però aveva sottoscritto la mozione, mentre Sergio Pirozzi non ha votato perché ha dovuto lasciare anticipatamente la seduta – così ha detto – per impegni precedentemente presi.
Dalla discussione sono emerse dure critiche a Zingaretti, ma anche accuse reciproche tra centrodestra e Movimento 5 stelle, nonché una frattura dentro Forza Italia, con la consigliera Cartaginese che, come detto, ha dichiarato di “non sentirsi più rappresentata dal capogruppo Antonello Aurigemma”. E pensare che nelle intenzioni del forzista Stefano Parisi, promotore della mozione, il voto sarebbe dovuto servire per “fare chiarezza su quali siano le forze politiche che sostengono questa giunta, visto che non ha la maggioranza. Si tratta di un voto importante per tutti, soprattutto per il centrodestra, per capire se tutti i suoi eletti rispettano quanto promesso nel corso della campagna elettorale”. Roberta Lombardi (capogruppo del M5S), pur annunciando il voto favorevole alla mozione da parte del suo gruppo, ha criticato le modalità con le quali i consiglieri di centrodestra l’hanno presentata. Opinione condivisa da Sergio Pirozzi, il quale si è dichiarato anche disponibile alle dimissioni di tutti i consiglieri di opposizione, ma solo di fronte a un progetto credibile e alternativo a questa maggioranza.
Al termine Zingaretti e la giunta hanno tenuto una conferenza stampa per presentare la manovra di bilancio 2019-2021. “In questi giorni – ha detto il presidente – sono stato in assoluto silenzio per rispetto delle dinamiche consiliari e per la legittimità di un atto messo in campo da alcuni consiglieri regionali. La cosa peggiore che poteva accadere oggi per i cittadini del Lazio sarebbe stata la conclusione della legislatura alla vigilia di una sessione di bilancio”.