Riceviamo e pubblichiamo*.
Tutte le favole cominciano con “C’era una volta….” e anche l’ultima favola raccontata dall’ex sindaco di Corchiano sul Teatro Il Fescennino, il “teatro che non c’è”, inizia proprio così. Come tutti sappiamo le favole descrivono sogni e desideri e utilizzano fantasia e immaginazione per costruire una realtà edulcorata. Il problema nasce quando questa modalità di raccontare una realtà virtuale diventa abitudine quasi maniacale, dove si utilizzano le parole appositamente per trasformare le cose, per confondere i fatti, per ottenere consensi personali e addossare ad altri responsabilità proprie.
Questo è di nuovo successo anche con l’articolo “sull’inspiegabile chiusura del Teatro Fescennino da parte del Comune di Corchiano”, inviato agli organi di stampa dal consigliere Battisti, dove la fantasia ha superato di nuovo la realtà.
Ma andiamo ai fatti, quelli veri e supportati dalla necessaria documentazione. Innanzitutto precisiamo che la struttura non è chiusa, ma a causa della mancanza anche delle più semplici norme di sicurezza e per la situazione di degrado strutturale e igienico sanitario ereditata, che del resto tutti a Corchiano conoscono, abbiamo deciso di non utilizzarla fin quando non riusciremo a riportare l’immobile in completa sicurezza per gli utilizzatori.
Inoltre evidenziamo che la struttura, come più volte ribadito per iscritto dai tecnici che hanno eseguito l’opera, “non è un Teatro e non lo è mai stato e che se la sala polivalente viene utilizzata come teatro è sicuramente un utilizzo improprio”.
Un minimo di cronistoria.
Il 03 giugno 2016, alla vigilia delle elezioni comunali, la precedente Amministrazione ha stipulato un accordo di collaborazione per la gestione concordata e condivisa del “Teatro comunale Il Fescennino”, con un’associazione culturale di Viterbo – “L’Accademia delle Arti dello Spettacolo”. Quest’ultima, tra i vari compiti, doveva provvedere alla manutenzione ordinaria delle strutture al fine di garantirne la costante funzionalità, anche in materia di sicurezza. Si sottolinea, ancora una volta, che anche in questo accordo la struttura viene chiamata impropriamente “teatro comunale” che come chiarito, purtroppo non lo è mai stato.
Il 05 giugno 2016 si sono tenute le elezioni comunali e la nuova Amministrazione eletta, a dimostrazione che intendeva, come ancora intende, perseguire il miglioramento dell’offerta educativa e formativa in ambito musicale, teatrale e dello spettacolo, ha mantenuto in essere l’accordo di collaborazione già stipulato dalla precedente Amministrazione, senza interferire sulla scelta dei gestori.
Infatti in data 9 gennaio 2017, l’Amministrazione comunale in carica, ha chiesto un incontro con “L’Accademia”, per programmare le iniziative per l’annualità 2017. L’invito a partecipare all’incontro è stato rivolto anche al Consigliere Bengasi Battisti, al fine di garantirne il coinvolgimento nella programmazione delle attività e costituire il comitato paritetico, come previsto nell’accordo stesso. Il consigliere Battisti, né tantomeno i restanti consiglieri di minoranza sono intervenuti né si sono interessati alla vicenda.
Subito dopo (14 gennaio 2017) abbiamo ricevuto una nota, con la quale “L’Accademia” – gestore del “teatro” – denunciava la circostanza che i locali non erano totalmente agibili per la mancanza di alcune norme sulla sicurezza, chiedendoci di capire quale era realmente la situazione in essere e le spese da affrontare per la messa a norma dello stabile.
Con ulteriore nota (30 gennaio 2017) “L’Accademia” ci portava anche a conoscenza che, il “Teatro Il Fescennino” era anche sguarnito degli estintori, oltre a segnalare tutta una serie di problematiche e malfunzionamenti. Per citarne solo alcuni: uscite di sicurezza non funzionanti, caduta dei materiali dai soffitti e dal tetto, illuminazione esterna ed interna non funzionante, i passaggi scarsamente illuminati, pavimenti della platea sollevati, condizionatori non funzionanti, presenza di muffe e umidità etc etc.
Seguiva il tempestivo intervento dell’Amministrazione che richiedeva ai responsabili degli uffici competenti chiarimenti in merito.
Il responsabile del servizio tecnico segnalava, tra le altre cose, anche l’urgente necessità di effettuare i rinnovi degli affidamenti dei servizi di manutenzione e verifiche periodiche, in quanto scadute da molto tempo.
Accertata ormai la difficile situazione ereditata e per cercare di risolvere le problematiche evidenziate abbiamo chiesto ad un accreditato studio professionale esperto in sicurezza e apprezzato collaboratore anche della precedente Amministrazione, di effettuare un sopralluogo per verificare lo stato del “Teatro”.
La relazione redatta è stata drammatica: oltre a confermare quanto già denunciato, elencava tutta una serie di inadempimenti normativi quali solai in legno non ignifughi e non trattati, pavimento in parquettes non ignifugo e non trattato, corpi illuminanti non protetti, sedute non conformi alla normativa e non fissate a terra, la necessaria apertura di una seconda uscita di sicurezza, impianto idrico antincendio non a norma, mancanza di estintori e tanto altro.
Per provare a capire come procedere per la messa a norma dei locali abbiamo anche cercato più volte di organizzare un incontro congiunto con lo studio che aveva redatto e curato la progettazione e la direzione dei lavori del “teatro”. Purtroppo non siamo mai riusciti ad organizzare l’incontro per la loro indisponibilità.
Si è avuta solo una intensa corrispondenza nella quale, gli architetti associati che curarono il progetto, hanno dichiarato più volte che “l’attività di Teatro risultava, come risulta, un’attività assolutamente impropria, poiché quei locali, sia nella prova concorsuale, con cui hanno partecipato alla selezione pubblica regionale (Programma recupero centri storici 2008), sia nella documentazione relativa al successivo finanziamento e sia nel contratto relativo ai lavori di realizzazione, sono chiamati come “recupero dell’ex macello comunale da destinarsi a centro culturale Casa delle Culture (sala polivalente)”.
Alla luce di questo approfondito percorso di verifica abbiamo preso atto che:
- il teatro Il Fescennino non è un teatro e non lo è mai stato;
- le attività sviluppate in questa struttura seppur belle, divertenti ed emozionanti, si sono svolte senza le necessarie condizioni di sicurezza, mettendo in grave pericolo tutti i partecipanti;
- il percorso di messa in sicurezza evidenziato dai tecnici è lungo, complesso e costoso.
Nonostante le difficili condizioni finanziarie in cui versa il Comune di Corchiano, stiamo lavorando per restituire alla Comunità una struttura idonea che possa essere fruibile in completa sicurezza. Noi non metteremo mai a rischio la sicurezza delle persone. La dimostrazione di questo sta nel fatto che il primo atto assunto da questa Amministrazione subito dopo l’approvazione del bilancio (9 novembre 2018) è stata la messa a norma di tutti gli estintori degli immobili comunali, scuole e impianti sportivi, compresa la sala polivalente Il Fescennino.
In questi due anni abbiamo sempre cercato di farci carico dei problemi che man mano abbiamo incontrato sul nostro cammino, senza scaricare continuamente la colpa su chi ha amministrato questo paese prima di noi (infatti di questa situazione come di tante altre non abbiamo mai fatto nessuna comunicazione speculativa), ma non possiamo neanche più accettare questo continuo attacco da parte della minoranza che, ormai totalmente assente da tutte le attività cittadine, tenta invece di scaricare le proprie colpe e inefficienze sull’attuale amministrazione, inventando belle favole e raccontando storie emozionanti.
Affrontare la cruda realtà dei fatti è purtroppo un po’ più faticoso che scrivere articoli, denunce e post su un pc.
* L’Amministrazione comunale di Corchiano