Quello che sta accadendo in questi giorni in Comune, con passaggi di consiglieri e assessori da un partito all’altro, è uno spettacolo comico e tragico a seconda del punto di vista dal quale lo guardi. Viene da rimpiangere l’amministrazione Michelini, nonostante di numeri ne abbia messi in scena tanti anch’essa, e abbiamo detto tutto. Stavolta però – ed è questa l’aggravante – la situazione sta degenerando a neanche cinque mesi dall’insediamento di Arena, mentre con il sindaco giardiniere i problemi iniziarono almeno dopo un anno e mezzo. Certo, visti i presupposti dai quali a primavera scaturì questa alleanza di centrodestra, si tratta di un film già visto da molti ed è sicuramente per questo motivo che non fu un caso se quasi la metà dei viterbesi votarono Frontini. Ma che si arrivasse a tutto ciò così presto sicuramente non se l’aspettava nessuno, sennò Arena col cavolo che stava lì dove sta.
Ieri, nel tentativo di superare la crisi scaturita dal braccio di ferro tra Lega e Fratelli d’Italia, da cui sta uscendo stritolata Forza Italia, si è svolta una riunione, terminata – ma che sorpresa – con un nulla di fatto (così è stato detto ai giornalai in attesa di battere il dispaccio d’agenzia). Al termine tutti felici e contenti. Ma poi contenti di che? C’è poco da ridere e stare allegri: non l’avete capito che quando finite questo giro, presto o tardi che sia, sarete già stati condannati alla dimenticanza eterna? Alla damnatio memoriae? Ma che vi passa nell’anticamera del cervello?
La riunione per risolvere la crisi, si è detto, è stata aggiornata a mercoledì. Bene, voi gente fate finta di niente, non vale la pena aspettare tre giorni. Lo spettacolo non vale né il prezzo del biglietto, né quello dei pop corn che piacciono tanto a Renzi, tanto il finale già lo conoscete.

