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Home » Politica » Rossi & co. si allargano, non chiamatelo più “villaggio” di Natale

Rossi & co. si allargano, non chiamatelo più “villaggio” di Natale

13 Novembre 2018
La piantina di piazza San Lorenzo con il disegno degli allestimenti

Piazza del Plebiscito, piazza Unità d’Italia, via San Lorenzo, piazza del Gesù, piazza Santa Mara Nuova, piazza don Mario Gargiuli, via Cardinal La Fontaine (da angolo piazza della Morte a piazza don Mario Gargiuli), via Santa Maria Nuova, via Fattungheri, via San Lorenzo, piazza San Lorenzo, via San Lorenzo (tratto piazza della Morte a piazza San Lorenzo), piazza della Morte, via Pietra del Pesce, via Macel Maggiore, piazza San Carluccio, via San Pellegrino, piazza San Pellegrino, via delle Piaggiarelle, via San Gemini, via Scacciaricci, piazza Cappella, via dell’Incontro.

E poi: il cortile di Palazzo dei Priori, la Sala Regia di Palazzo dei Priori, la Sala della Madonna di Palazzo dei Priori, lo spazio esterno del cortile di Palazzo San Carluccio e dei relativi ambienti interni posti al piano terra, locali dell’ex ristorante La Zaffera, la Sala Gatti.

Non chiamatelo più villaggio. Caffeina Christmas Village ha assunto dimensioni tali che è impossibile parlarne come di una semplice “iniziativa” di Natale. Basta guardare il numero delle strade e degli spazi per le quale la Fondazione ha chiesto anche quest’anno l’autorizzazione all’uso, concessa senza troppe complicazioni dalla giunta il 6 novembre scorso.  Un elenco che di edizione in edizione si allunga sempre più. Quest’anno, ad esempio, saranno organizzati eventi anche alla Sala Gatti, proprio con lo scopo dichiarato di “estendere gli spazi entro i quali si svilupperà il Caffeina Cristhmas Village, coinvolgendo il più possibile l’area commerciale che dal centro di Viterbo si snoda lungo il Corso e le vie ad esso adiacenti”.

Forse in Italia non esiste un caso simile in cui l’intero centro storico di una città viene consegnato chiavi in mano a privati, e per di più per un periodo di tempo così lungo: la manifestazione si svolge dal 23 novembre al 6 gennaio, ma se calcoliamo i giorni che servano per allestire e smontare il tutto, allora sono quasi tre mesi. E questo senza contare il festival letterario estivo.

Già si annuncia un gran numero di visitatori e la manifestazione sarà sicuramente un successo come ormai Caffeina ci ha abituati da tempo con le sue iniziative. Ma davanti a questa tendenza ci si domanda ancora una volta come il monopolio delle iniziative culturali (e degli spazi) – Caffeina fa benissimo a sfruttare quanto gli viene concesso – possa portare alla lunga benefici alla città di Viterbo.

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