Nicola Zingaretti nella bufera. Dopo l’interrogazione depositata in Senato da 51 parlamentari, sulla vicenda della fondazione fantasma nelle cui mani dovrebbe finire il policlinico di Tor Vergata interviene il segretario regionale del Partito liberale del Lazio Francesco Pasquali.
“Egregio presidente si legge in una nota – a seguito di diverse notizie apparse sulla stampa e di una interrogazione depositata in Senato, le sollecitiamo di fornire chiarimenti in merito al giallo della fondazione fantasma nelle cui mani andrà a finire uno degli ospedali più importanti della capitale, il Pvt (Policlinico Tor Vergata). E’ necessario – proprio perché Tor Vergata è già sotto la lente della magistratura, con il rettore Novelli indagato per tentata concussione e istigazione alla corruzione e 55 nomine annullate dal Tar per irregolarità procedurali – che il tavolo sia sgomberato da qualsiasi ipotesi di mancata trasparenza in merito al protocollo siglato tra la Regione Lazio e l’ateneo di Tor Vergata”.
“Chi e cosa c’è dietro la fondazione fantasma?- prosegue la missiva il cui testo integrale è pubblicato sul sito www.partitoliberale.it -. Quale valore economico è stato attribuito al policlinico? A quanto ammonta la situazione debitoria? Quanto incide sulle tasche dei cittadini laziali? Ci auguriamo che si possa fare luce su quella che, qualora fosse confermata, appare un’operazione corsara che ci riporta con la memoria al disinvolto acquisto su carta, allora nella veste di presidente della Provincia, per 263 milioni di euro di 67mila metri quadrati di uffici in dei grattacieli ancora in costruzione”.
Da segnalare, dopo tutte queste polemiche, una generica precisazione della Regione, non firmata cioè né dal presidente, né dall’assessore, in cui peraltro non si chiarisce la genesi della fondazione, né si forniscono delucidazioni su chi pagherà i debiti pregressi: “Il conferimento della proprietà di beni mobili e immobili del policlinico Tor Vergata al patrimonio di una fondazione di diritto pubblico – si legge nella nota – è contenuta in una norma art. 6 della Legge regionale 6 del 2011 finalizzata al superamento della sperimentazione gestionale. Inoltre è una misura indicata nei programmi operativi approvati dal Mef e dal ministero della salute. Si passa così da una fondazione di diritto privato (oggi) ad una di diritto pubblico (domani). Oggi i beni sono di proprietà dell’Università che conferisce in uso all’Azienda ospedaliera la parte assistenziale. Domani la Regione Lazio e l’Università saranno comproprietarie. L’Azienda ospedaliera ne trae beneficio poiché inserisce tali beni nella valorizzazione patrimoniale nella misura corrispondente. Nell’atto costitutivo della fondazione non è previsto alcun ingresso ai privati. I soci al 50% della Fondazione sono esclusivamente l’Università e la Regione Lazio. Mentre per quanto riguarda i debiti contratti nel tempo la Regione Lazio si impegnerà solamente per la parte residua dei mutui che è sempre stata contabilizzata. La stima dei beni verrà effettuata dall’Agenzia del territorio nel momento dell’atto costitutivo e rappresenterà una valorizzazione patrimoniale nei bilanci del nuovo ente”.