“Le dichiarazioni dell’amico senatore Bruno Astorre, candidato alla segreteria del Pd Lazio – commenta Giuseppe Fioroni – mi preoccupano. Pensare che il Partito democratico possa avere qualcosa da imitare da Casapound, per il modo di stare in mezzo alla gente, è fuori dalla realtà. Sfugge al senatore Astorre l’escalation di violenze, di minacce e di intimidazioni che a livello regionale e nazionale hanno caratterizzato questo movimento. A ottanta anni dalle leggi razziali banalizzare l’essere fascisti, con tutto quello che comporta, è grave. Lasciamo questi atteggiamenti a Salvini che vuole lucrare voti anche dall’estrema destra, noi siamo distinti e distanti. Ritorniamo tra la gente con la forza delle nostre idee, i nostri ideali e con la coerenza dei nostri comportamenti pubblici e privati. Le battaglie per i diritti civili, su tanti tempi pensandola anche io in modo diverso, hanno garantito il libero confronto e la libertà di espressione. Sostenere che queste battaglie siano inutili rappresenta un modo diverso per manifestare la propria insofferenza al libero confronto. Questi comportamenti lasciamoli a Casapound e Salvini, noi siamo altro. Su questi temi mi colpisce il silenzio del Presidente Zingaretti, candidato alla segreteria nazionale del Pd, sponsor e sostenitore di Astorre. Il silenzio in questi casi, al di là dell’imbarazzo, non può esserci. Sull’antifascismo e sulla libertà di espressione e di confronto non si scherza. Sono certo – conclude Fioroni – che non sia questo il Pd che vuole Zingaretti. Emulare il salvinismo o imitare Casapound non ci porta voti ma alimenta solo confusione nei nostri elettori. È vero alle alle primarie partecipano tutti, ma si deve avere la forza di dire agli elettori che condividono questi disvalori no grazie”.