Delle tessere comprate parla il segretario del Pd Roma IX Alessandro Garrisi: “Il 21 ottobre 2018, il Partito democratico del IX Municipio ha svolto il suo congresso per votare il segretario regionale del Lazio. Hanno votato circa 140 persone, iscritti al Pd in carne e ossa, tutti conosciuti personalmente dal segretario del Municipio Alessandro Garrisi che, insieme al garante e all’Ufficio di presidenza, ha presieduto e controllato ogni fase delle operazioni di voto. Nessuna tessera falsa, nessun iscritto fantasma. Il Pd del IX Municipio ha scelto (caso quasi unico) nel 2017 di applicare integralmente le regole e la delibera organizzazione del Pd Roma e chiudere tutti i vecchi circoli territoriali (sette) con decisione condivisa da parte di tutti i vecchi segretari di circolo. Qualcosa ha funzionato bene, qualcosa meno bene, ma siamo tutti soddisfatti della scelta. Ecco perché non possiamo che definirci esterrefatti dalle foto che circolano in queste ore dove si vedono scontrini di pagamento di tessere letteralmente comprate ‘a pacchi’ dal capo segreteria di un assessore che pagherebbe (condizionale d’obbligo in attesa di smentita) 13 tessere al circolo Quadraro, 28 tessere al circolo Capannelle e 24 tessere al circolo Morena Anagnina. Nel supermercato delle tessere (metafora e non accusa) si comprerebbero 65 tessere, che corrispondono ovviamente a 65 voti. Voti e tessere ‘un tanto al chilo’, vecchio metodo della vecchia politica che forse anche il commissariamento del partito romano non è riuscito a debellare. Ancora più stupefatti ci lascia poi la decisione della commissione di garanzia di considerare regolare questa forma di tesseramento: se questo è il percorso di trasparenza che il Partito democratico del futuro vuole percorrere, ce lo dicano per tempo perché questo è un treno da fermare immediatamente. Ci aspettiamo da tutti i candidati alla carica di segretario del partito nel Lazio una fermissima presa di distanza dall’accaduto nel complesso. Ci aspettiamo dalla Commissione di garanzia un riesame della questione. Ci aspettiamo poi dall’interessato che fornisca al più presto delle spiegazioni convincenti del suo operato. E infine ci aspettiamo un intervento del segretario nazionale Maurizio Martina, che intervenga immediatamente a chiarire se il Partito democratico è diventato davvero un supermercato delle tessere (metafora e non accusa contro nessuno) oppure se esistono ancora spiragli per fare di questo partito uno strumento utile ed efficace al servizio della vera comunità democratica nazionale”.