Nocciole, effettuare una valutazione di impatto ambientale prima della realizzazione di nuovi frutteti. E’ una delle proposte avanzate dal Biodistretto della Via Amerina e delle Forre per rispondere al progetto della Ferrero che vuole aumentare nel Viterbese le superfici destinate alla produzione delle nocciole fino a 1500 ettari.
“Chiediamo che prima di fare un nuovo impianto, venga realizzata una valutazione dell’impatto ambientale su suolo, acqua e aria” ha detto il presidente del Biodistretto Crucianelli durante una conferenza stampa a Viterbo.
Seconda richiesta: “Noi chiediamo all’azienda che una parte di questa produzione avvenga in maniera biologica. La Ferrero tratta il territorio come fosse una miniera, dove il posto della bauxite c’è però la nocciola. L’azienda deve investire e sostenere una ricerca sistematica sull’innovazione e sulle alternative a questo tipo di coltura”.
Infine, Crucianelli torna a chiedere un consiglio provinciale aperto con l’intervento anche dell’assessore all’agricoltura della Regione Lazio: “C’è una responsabilità generale e la Provincia può e deve dire la sua. Sullo stesso piano richiediamo l’intervento della Regione: questa è un’area strategica e va tutelata. Siamo il primo produttore in Italia di nocciole”.