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Home » Politica » L’Ares precisa: nessun intervento con paziente bloccato 9 ore in ambulanza

L’Ares precisa: nessun intervento con paziente bloccato 9 ore in ambulanza

21 Ottobre 2018

Giovane incidentato costretto ad attendere nove ore in ambulanza in attesa di essere ricoverato in un ospedale. Questa la denuncia di Codici, rilanciata rilanciata dal consigliere regionale di Forza Italia Simeone. Secondo l’Ares 118 si tratta però di una fake news.

“Con riferimento alla denuncia dell’associazione Codici in merito al soccorso di un ’18enne in ambulanza per nove ore’ – si legge in un comunicato stampa dell’Ares – si precisa che il giorno 01 ottobre la centrale operativa del 118 di Roma ha ricevuto una chiamata di soccorso per incidente auto/bici in via Asmara. La chiamata è arrivata alle ore 11.52. Alle ore 12.00, l’ambulanza è giunta sul luogo dell’incidente ed ha preso in carico il paziente (26enne, non 18enne). Dopo aver effettuato una visita generale e le medicazioni del caso, al paziente è stato assegnato un codice verde per trauma ed è stato trasportato al Gemelli. Giunta al Gemelli alle ore 12.21, all’equipe sanitaria dell’ambulanza è stato comunicato che, in quel momento, il pronto soccorso del nosocomio aveva appena informato la Centrale operativa di una situazione di superafflusso con diversi codici gialli e rossi in trattamento. Per questo motivo, vista anche la bassa gravità del paziente, si è deciso di indirizzare l’ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale San Filippo Neri, al fine di evitare lunghe attese per il paziente ed un possibile blocco mezzo. L’ambulanza è giunta al San Filippo Neri alle ore 12.40. La ricostruzione dell’associazione Codici non corrisponde dunque al vero, il paziente non ha assolutamente passato 9 ore a bordo dell’ambulanza e non è mai stato trasportato all’Umberto I. Si ricorda inoltre che ogni cittadino che si rechi privatamente in un pronto soccorso viene preso in carico e riceve le cure del caso, diversamente se viene preso in carico da un’ambulanza che ne determina la gravità e presta le prime cure, in un’ottica di sistema, si può decidere il ritrasferimento per garantire le migliori e più veloci cure al paziente ed evitare l’intasamento del sistema di emergenza”.
 

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