Nove ore di attesa in ambulanza. Un tour che è passato per il diniego del Policlinico Umberto I e del Gemelli per mancanza di posti letto disponibili. Poi l’arrivo all’ospedale San Filippo Neri dove finalmente il protagonista della disavventura, un giovane rimasto vittima di un incidente stradale, ha ricevuto le prestazioni del caso.
A sollevare il caso, che riporta d’attualità la crisi del sistema sanitario laziale, è stata una denuncia dell’associazione di cittadini Codici. Per fortuna stando a quanto appreso il giovane è stato comunque dimesso e l’epilogo sembrerebbe a lieto fine. Ma la domanda che non solo la Regione deve porsi, ma a cui è tenuta a dare risposte rapide e tempestive, è cosa sarebbe accaduto qualora le condizioni del ragazzo fossero state più gravi o si fossero complicate nel corso di questo viaggio della speranza tra un presidio ospedaliero e l’altro.
“Il presidente Zingaretti e l’assessore D’Amato – dice il consigliere regionale Simeone – facciano immediata chiarezza sull’accaduto chiedendo una relazione dettagliata agli ospedali interessati e all’Ares 118. E una volta accertati i fatti e verificato l’accaduto si prendano misure adeguate per porre fine a vicende come questa che non fanno onore alla nostra sanità, ai tantissimi professionisti che ogni giorno investono impegno e dedizione per colmare i tanti gap ancora esistenti in questo settore, e soprattutto non fanno che creare disorientamento e legittima preoccupazione nei nostri cittadini”.
Insomma, non basta solo il pianto di rientro per dire, come fa Zingaretti, che nel Lazio va tutto bene.