“Bando periferie: l’avevo detto che non avremmo mollato”. Parole del sindaco Giovanni Arena, che da grande ottimista qual è (invidiabile il carattere) ha commentato così, qualche giorno fa, l’annuncio del governo di voler tornare sui suoi passi circa i bandi per le periferie in seguito a un accordo con l’Anci. Viterbo, se la promessa sarà rispettata, riavrà i 17 milioni stanziati dal governo Gentiloni e tutti vivranno felici e contenti.
Lui, cioè il primo cittadino, che già adesso, al solo annuncio dell’ormai insperata regalìa, sfoggia un sorriso a quattro ganasce, a quel punto sarà l’uomo più felice sulla Terra e sta già pensando di riporre l’auto in garage per viaggiare in città sulla carrozza che una volta stava in Comune e che il suo vice Contardo, da fine e sensibile intenditore di beni storico-culturali, ha già detto di voler restaurare. Dalla carrozza Arena potrà stringere meglio le mani e regalare sorrisi alla gente. Altri, nel frattempo, le ganasce, anziché sforzarle per ridere, le metteranno a riposo in vista dello sforzo che dovranno affrontare quando si siederanno ai lauti banchetti che sognano di apparecchiare per festeggiare il lieto evento. Altri ancora litigheranno per accaparrarsi un posto a tavola e infine non mancherà chi, accorgendosi di restare a bocca asciutta, si strapperà i capelli e si straccerà le vesti.
Di questo racconto l’unica parte poco realistica è la prima, quell’“avevo detto che non avremmo mollato”. Infatti, al netto dell’entusiasmo patriottico di Arena, non risulta proprio a nessuno che in questa battaglia dell’Anci per il ripristino dei finanziamenti il Comune di Viterbo abbia mosso paglia.