Fa discutere la pubblicazione, da parte della Asl, dei nomi dei lavoratori a tempo determinato che hanno diritto alla stabilizzazione, ovvero a cui sono stati riconosciuti i titoli che gli consentono di essere contrattualizzati a tempo indeterminato. Finisce sotto accusa in questi giorni la compilazione di una delle due liste di nominativi interessati alla procedura: è quella dove non compaiono le qualifiche tecnico-professionali dei singoli lavoratori. Un particolare non di poco conto se, come sembra, almeno un paio dei fortunati, entrambi legati alla politica ex Ds, sembrerebbero non possedere appieno i requisiti previsti dall’apposita legge regionale. Staremo a vedere nei prossimi giorni se chi di dovere si degnerà di fornire gli opportuni chiarimenti.
Di sicuro, la gestione delle selezioni per posti di lavoro alla Asl sta ormai da parecchio tempo suscitando molte polemiche alla Cittadella della salute, dove purtroppo l’ingerenza della politica appare fin troppo palese. Basti pensare al bando per il comunicatore, pubblicato solo per otto giorni sotto Ferragosto. Roba da meritare la sollevazione di tutti quei giovani provvisti di regolare iscrizione all’albo dei giornalisti, oltre che di specifici titoli di studio universitario. Nel complesso – mentre da parte dell’azienda, nonostante le denunce, non giunge alcuna presa di posizione – colpisce la pressoché diffusa assenza di trasparenza che non depone certo a favore della sbandierata meritocrazia di cui Zingaretti parla ogni volta che compare davanti al pubblico.
Non si vuole dire con ciò che quello che viene fatto in tema di personale dalla Asl viterbese sia necessariamente tutto illegale, si vuole semmai affermare un principio di buoni comportamenti amministrativi, che al momento non si ravvisano. Insomma, c’è aperta quantomeno una questione di opportunità. D’altra parte, se è vero che la legge consente la pubblicazione dei bandi per pochi giorni è anche vero che tra il truccare un esame e il nascondere al pubblico l’opportunità di lavoro che viene offerta nella sostanza non cambia. Peggio ancora quando viene prevista l’esclusiva partecipazione all’attività selettiva di candidati già dipendenti dell’azienda, ma inquadrati in una qualifica inferiore di quella messa a bando: il contratto non lo consente, eppure alla Cittadella fanno orecchie da mercante.
Purtroppo sulla Asl viterbese è proprio questa la madre di tutti i ragionamenti: la redazione di bandi che, seppur apparentemente regolari sotto il piano formale, sembrano cuciti apposta attorno a figure prefissate, così come, proprio nel caso di quello per il comunicatore, non può sfuggire la composizione della commissione esaminatrice, dove non risulta che siano stati chiamati esperti di comunicazione. Strano, vero?
La Asl insomma se la canta e se la suona da sola. E’ in buona compagnia, certo, dal momento che funziona così in tanti altri enti, ma non è questa per la politica la strada da seguire per riacquistare credibilità e autorevolezza.