Allevatori sul piede di guerra contro la Regione, a cui compete la gestione della fauna selvatica, per i danni che i lupi stanno arrecando a molte aziende della provincia, in particolare, stavolta, della zona di Castiglione in Teverina, Bagnoregio e Lubriano. Una vera calamità al pari di quella rappresentata dai cinghiali in altri comprensori della Tuscia.
Un gruppo di loro ieri mattina ha protestato sotto gli uffici provinciali della Regione Lazio in viale Romiti. Hanno raccontato di assalti durante i quali vengono sbranati decine di capi: come l’altra notte, quando i pericolosi predatori hanno fatto fuori nel giro di pochi minuti 18 agnelli o come quando, un’altra sera, un uomo si è visto uccidere dieci pecore sotto la finestra della camera da letto nel casolare di campagna in cui vive con la famiglia. Sono oltre dieci anni – hanno detto esasperati – che va avanti questa situazione. Ma dalla Regione nulla. Nessuno prende consapevolezza del problema, che non investe solo la sfera economica delle famiglie colpite, ma anche quella della loro sicurezza.
A nulla sono servite le recinzioni speciali erette attorno ai loro fondi, al danno si unisce poi la beffa del costo di smaltimento delle carcasse (40 euro l’una). A fronte di tutto ciò dalla Regione neanche un euro di risarcimento danni. ”Siamo stati lasciati soli – denunciano –. Se continua così le aziende rischiano di chiudere”. A Zingaretti, tanto impegnato in campagna elettorale in vista del rinnovo della segreteria del Pd, l’invito, “tempo permettendo”, di dedicare un po’ delle sue energie per la risoluzione del problema.