Maxi stangata per uno stabilimento di nocciole della provincia, dove i carabinieri del Nas, nel corso di controlli eseguiti nei giorni scorsi, hanno riscontrato l’impiego di manodopera clandestina, il mancato rispetto delle norme igienico sanitarie e di quelle sulla tracciabilità dei prodotti. Violazioni che hanno portato al sequestro di 45 tonnellate di nocciole, per un valore di 120 mila euro.
L’operazione è il frutto di una serie di controlli predisposti su scala nazionale contro il caporalato. Coinvolti in particolare i carabinieri del Nas e quelli del Nucleo ispettorato del lavoro.
I carabinieri hanno scoperto all’interno dello stabilimento, sede di un’impresa agricola dedita allo stoccaggio, alla lavorazione e alla commercializzazione di nocciole, la presenza come lavoratore di un cittadino extracomunitario privo di permesso di soggiorno. Inoltre i Nas hanno rilevato gravi carenze igienico-sanitarie e strutturali nei locali di lavorazione, l’omessa notifica dell’attività di stoccaggio e lavorazione delle nocciole alla competente autorità sanitaria ai fini della registrazione, oltre al mancato rispetto della tracciabilità per la sicurezza alimentare dato che i prodotti sono risultati privi delle indicazioni necessarie a provarne origine e provenienza.
Il titolare dell’impresa agricola è stato denunciato per impiego di manodopera clandestina e i Nas hanno posto sotto sequestro l’intero stabilimento insieme a 45 tonnellate di nocciole per un valore di circa 120mila euro. È stato adottato poi un provvedimento di sospensione delle attività del titolare e elevate sanzioni amministrativa nei suoi confronti per 11mila euro. Anche il dipartimento di prevenzione dell’Asl di Viterbo, intervenuto sul posto su richiesta dei Nas, ha emesso un provvedimento di sospensione dell’attività commerciale.