
Massimo Basili confermato segretario provinciale dell’Unione generale del lavoro di Viterbo. Lo ha deciso il congresso tenutosi nel week end all’Hotel Salus Terme, sul tema “Tuscia: prospettive e aspettative di rilancio”.
All’evento hanno partecipato anche i parlamentari del territorio, il senatore Umberto Fusco e il deputato Mauro Rotelli; il vice sindaco del Comune di Viterbo, Enrico Maria Contardo, e l’assessore ai Servizi sociali Antonella Sberna; il direttore di Federlazio Viterbo, Giuseppe Crea. Presente al momento congressuale viterbese il vice segretario nazionale Luca Malcotti.
Nel corso dell’incontro Basili ha lanciato la nostra proposta ai politici locali e a quelli nazionali che rappresentano il territorio “di una conferenza permanente con tutte le categorie sindacali e datoriali, con lo scopo di elaborare progetti per Viterbo e la sua provincia””.
Entrando nello specifico, le indicazioni operative proposte dall’Unione generale del lavoro nella Tuscia sono seguono tre linee di intervento. “Prima di ogni altra cosa, c’è la necessità di tutelare e sostenere il sistema produttivo già esistente con particolare attenzione a quello del distretto industriale di Civita Castellana”, spiega il sindacalista -, pretendendo dal sistema delle imprese analoghi impegni e disponibilità”. “Come secondo obiettivo possibile c’è quello di adeguare rapidamente il sistema attuale delle infrastrutture fondamentali che riguardano la mobilità delle merci e delle persone – aggiunge -, con il completamento dell’anello Orte Civitavecchia e la possibilità di avere un freccia rossa o argento con fermata ad Orte, realizzando così le condizioni di integrazione modale fra sistema stradale, ferroviario, marittimo ed aereo. Come terzo obiettivo possibile e realizzabile riteniamo che si debba agire sul terreno della manutenzione idro-geologica e su quello della sicurezza antisismica e nell’edilizia scolastica; sulla riqualificazione urbanistica, con priorità alla eliminazione delle barriere architettoniche di accesso agli edifici pubblici e privati, utilizzando gli strumenti già adottati a livello regionale per lo sviluppo dell’edilizia economica e popolare; sull’efficienza della pubblica amministrazione; sull’integrazione socio-sanitaria con l’eliminazione delle liste di attesa per ricoveri ed accertamenti diagnostici e di laboratorio che la Asl da troppo tempo promette invano”.