• Facebook
  • Twitter
  • Google+
  • YouTube
Il Viterbese
  • Politica
  • Cultura
  • Società
  • Cronaca
  • Territorio
  • Tempo Libero
  • Politica
  • Cultura
  • Società
  • Cronaca
  • Territorio
  • Tempo Libero
Il Viterbese
  • Politica
  • Cultura
  • Società
  • Cronaca
  • Territorio
  • Tempo Libero
  • Politica
  • Cultura
  • Società
  • Cronaca
  • Territorio
  • Tempo Libero
Home » Politica » Il Partito democratico e le verità non dette

Il Partito democratico e le verità non dette

12 Ottobre 2018

I gravissimi fatti accaduti l’altro pomeriggio presso la sede del Pd – un autorevole rappresentante della componente renziana è stato colpito in testa con una bottigliata – vengono stigmatizzati dal commissario provinciale Andrea Rossi, che minaccia di sospendere il tesseramento, non senza sottolineare il danno di immagine causato da chi non sa tenere le mani al loro posto. A complicare la situazione il fatto, assolutamente non secondario, che si è arrivati a tanto dopo la decisione dei probiviri regionali di sospendere per sei mesi Enrico Panunzi e Alessandro Mazzoli e per due anni Francesco Serra e tutti i candidati alle comunali presenti nelle liste alternative a quelle ufficiali. Decisione ovvia, prevista dallo statuto, come tale inevitabile e contro la quale non è prevista possibilità di ricorso (specifichiamo quest’ultimo punto per dire che quanto va dicendo in giro Panunzi, cioè che, bontà sua, non ha intenzione di opporsi al provvedimento, non deriva in realtà da una sua soggettiva volontà, piuttosto da quella oggettiva realtà costituita dalle norme del partito che nessuno, lui compreso visto che non è il Padreterno, può violare).

Detto ciò, alla luce delle polemiche di queste ore, si rendono necessarie alcune considerazioni. Panunzi & C. si lamentano per la durezza dei probiviri e, nel giustificare la presentazione di liste di dissidenti alle comunali di giugno, sostengono che lo strappo è stato causato dalla scelta, non condivisa, del candidato a sindaco. Bene, peccato però che non dicano che, in assenza di un accordo unitario, da che mondo e mondo in tutte le organizzazioni democratiche decide la maggioranza. Se così non fosse ci sarebbe il caos: pensate a cosa accadrebbe in un Paese se, dopo le elezioni, chi ha perso si rifiutasse di riconoscere la vittoria a chi ha preso più voti. Come minimo scoppierebbe una guerra civile.

Dunque, nel nostro caso il caos si è verificato proprio perché la minoranza, non potendo imporre la propria volontà, si è chiamata autonomamente fuori non riconoscendo le prerogative che le dinamiche della democrazia interna riservano alla maggioranza. Questa è la verità. Tutto il resto è ricostruzione fantastica, o distorsione, di fatti limpidi e cristallini. I ragionamenti di Panunzi & C. risultano oltretutto ancora più irreali se si pensa che loro, vinte le elezioni regionali (nel senso che Panunzi è stato riconfermato consigliere), si sono comportati molto peggio di quanto rimproverino agli altri per la scelta del candidato a sindaco non condiviso. Senza tenere in nessuna considerazione l’area (renziana) che ha espresso il candidato alla Pisana che ha preso meno preferenze, hanno fatto infatti incetta di cariche e poltrone, arrivando a nominare addirittura un assessore esterno. Questo sì che è stato un atto di forza di una violenza inaudita e non si può d’altra parte non ricordargli che al raggiungimento del quoziente che ha fatto scattare il seggio di Panunzi ha contribuito quasi per il 50 per cento la candidata (Luisa Ciambella) che non è stata eletta.

Morale: di che parliamo? Con quale faccia tosta si continua a insistere sulla candidatura non condivisa di Luisa Ciambella? Non si tratta forse della stessa Ciambella che con i suoi voti ha permesso a Panunzi di continuare a tenere il culo appiccicato su quella poltrona? Ma veramente l’attuale consigliere regionale e i suoi sodali credono che tutti abbiano l’anello al naso? Può davvero pensare, Zingaretti, che questa è la strada giusta per conquistare la segreteria nazionale?

Per concludere, una cosa sola a questo punto è evidente: il Pd è stato ucciso dall’arroganza e dalla prepotenza di taluni che vorrebbero comandare sia da una posizione maggioritaria, sia da una posizione minoritaria. Difficile perciò risanare i danni causati. L’unica speranza è un lungo periodo di commissariamento guidato da Roma e rappresentato da qualcuno che sappia ricondurre alla ragione che in questo momento sragiona.

Condividi:

  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)

Mi piace:

Mi piace Caricamento...
« Previous Post
Next Post »
Articoli recenti
  • L’Europa di De Gasperi, il futuro dell’Europa (video)
  • Fioroni sul 25 aprile: “De Gasperi istituì una festa di unità”
  • L’interesse di partito non può prevaricare la libertà di coscienza
  • L’intervento di Giuseppe Fioroni al convegno “L’appello di Sturzo, tra progressisti e conservatori”.
  • Fioroni: “Costruire la fratellanza per sperare in un futuro migliore”
  • Il 18 dicembre incontro del Centro Studi Aldo Moro: “Osare la Pace, vivere la Fratellanza”
  • Morte di Nando Gigli, Fioroni: “Un amico che sapeva investire nei giovani”
  • Calenda e Renzi, l’imperativo dell’unità in vista delle elezioni europee
  • Fioroni fa il pontiere al centro e lancia la formazione Tempi Nuovi
  • Autonomie, unità, transizione. Le conclusioni di Fioroni all’incontro di Tempi nuovi (video-2)
  • Autonomie, unità, transizione. L’intervento di Fioroni all’incontro di Tempi Nuovi (video-1)
  • Napolitano, uomo delle istituzioni e autorevole interprete del rinnovamento della sinistra
  • Camaldoli porta allo scoperto l’esigenza di una nuova politica d’ispirazione cristiana
  • La sinistra sceglie Cappato, anche per questo i popolari devono tornare uniti
  • A Roma il convegno di Tempi Nuovi: Autonomia, Unità, Transizione
  • Fioroni al dibattito “Palla al Centro” promosso da Italia Viva
  • Morte Moscatelli, Fioroni: “È stato maestro di vita”
  • Francesco Verderami a colloquio con Giuseppe Fioroni, “Tempi nuovi per l’Europa, nel segno di De Gasperi”
  • Il ritorno in campo dei Popolari: “Noi, catalizzatori di questo ceto medio disarticolato”
  • Fioroni punta alle Europee con il nuovo centro. I “Popolari uniti” corteggiano FI, Calenda, Renzi e Moratti
Menù
  • Politica
  • Cultura
  • Società
  • Cronaca
  • Territorio
  • Tempo Libero
Meteo

booked.net

Contatti

www.ilviterbese.it

Redazione | Contatti

info@ilviterbese.it

redazione.ilviterbese@gmail.com

GALLERY
L’Europa di De Gasperi, il futuro dell’Europa (video)
Fioroni sul 25 aprile: “De Gasperi istituì una festa di unità”
L’interesse di partito non può prevaricare la libertà di coscienza
Editore: Centro Studi Aldo Moro C. F. 90122270565
Registrazione Tribunale di Viterbo n. 1 del 5 Giugno 2018 | Copyright © 2018 - Il Viterbese.it - All rights reserved
Scroll to top
Skip to content
%d
    Open toolbar Accessibilità

    Accessibilità

    • Aumenta TestoAumenta Testo
    • Diminuisci TestoDiminuisci Testo
    • Scala di GrigioScala di Grigio
    • Più ContrastoPiù Contrasto
    • NegativoNegativo
    • Sfondo BiancoSfondo Bianco
    • Evidenzia LinkEvidenzia Link
    • Testo LegibileTesto Legibile
    • Reset Reset
    Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.