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Home » Politica » E adesso va in scena il pianto del coccodrillo

E adesso va in scena il pianto del coccodrillo

12 Ottobre 2018

Leggiamo con un certo stupore le comunicazioni della ben informata stampa cittadina ben sulla decisione del Pd regionale di sospendere per 6 mesi Enrico Panunzi e Alessandro Mazzoli e per due anni Francesco Serra e tutti quelli che alle comunali si sono candidati nelle sue due liste in contrapposizione al partito.

Adesso tutti si meravigliano: ma come è potuta accadere una violenza del genere? Si strappano le vesti: ma come è stato possibile prendere una tal decisione che non favorisce l’unità? In realtà, sarebbe stato strano se fosse passato tutto in cavalleria, se si fosse cioè fatto finta di nulla. Che razza di partito sarebbe, d’altra parte, quello che consentisse ai suoi iscritti di stare dentro quando gli fa comodo e di non starci quando non gli piace? Il Pd è diventato un albergo a ore? Non è forse vero che l’unità si basa su principi di legalità e rispetto delle regole?

Insomma, di che meravigliarsi? Chi sarebbero d’altra parte le vittime? Quelli hanno sbattuto la porta nel momento in cui avrebbero dovuto combattere per la causa comune? E’ come se chi viene condannato per aver rubato se la prendesse con i giudici, che non hanno fatto altro che applicare le regole… Ma sì, per favore, non scadiamo nel ridicolo, smettiamola di fare il pianto del coccodrillo se delle regole democratiche e di buon senso ce ne siamo infischiati…

Coloro che ora si proclamano vittime non lo sapevano che le loro decisioni avrebbero inevitabilmente portato a questo scenario? Forse si aspettavano di farla franca, ma purtroppo per loro la giustizia in un partito sarà pure lenta, ma alla fine decide. E questo è esattamente ciò che è accaduto. Vittime loro, poi… Ma vi sembra possibile che possano essere considerati tali quelli che in questa provincia hanno concentrato tutto nelle loro mani? Quelli che hanno preteso ogni nomina, dalla Asl all’Ater, dall’Ente parco alle Ipab, dal capo al capo del sottocapo? Sarebbero loro le vittime? Sì certo, ma non sono vittime degli altri, semmai sono vittime della loro arroganza e dalla loro presunzione. E’ come se uno che si è preso tutto sbatta i piedi perché non è riuscito ad accaparrarsi un solo lecca lecca.

Se la prendano con sé stessi, dunque. Prendano atto che non si possono invocare le regole quando esse sono funzionali ai loro interessi per poi calpestarle quando non gli tornano utili. Hanno già tanto e il troppo storpia, se ne facciano una ragione.

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