E intanto, mentre l’estrema destra rappresentata dalla Lega si allea con la Le Pen, il congresso per scegliere il nuovo segretario del Partito democratico sembra profilarsi alquanto affollato. Siamo alla frutta.
Al presidente del Lazio Nicola Zingaretti, sceso in campo per primo, si sono infatti aggiunti prima Matteo Richetti, ex portavoce del partito durante la segreteria di Matteo Renzi, e da ieri mattina Francesco Boccia, deputato pugliese e alleato del governatore Michele Emiliano. Da considerare poi un’altra quasi-candidatura: quella dell’ex ministro del lavoro Cesare Damiano, che ha detto di essere “in campo” ma disposto a ritirarsi al verificarsi di determinate condizioni (quali?).
Nel Pd evidentemente non ci si rende conto che il congresso si svolgerà due mesi prima delle europee e che pertanto tali atteggiamenti da parti di singoli personaggi che non riescono a stare tranquilli rischiano di fare danni enormi. Ma purtroppo questo passa il convento.