Per favore, legatelo. Dategli un calmante, procurategli uno psicologo. Fate qualcosa per lui. Gianmaria Santucci ha bisogno di aiuto, tutta la città è preoccupata, bisogna prestargli soccorso.
Ovviamente, si scherza. Ma a leggere ciò che blatera su Facebook qualche dubbio prende piede. Ieri, a commento di un articolo di cittapaese.it, che lo criticava per la malsana idea di far pagare ai turisti l’ingresso al centro storico, ha risposto con un post in cui tira in ballo Fioroni, il quale, secondo lui, c’entra pure quando non c’è. “Tu e Fioroni – ha detto rivolto a Pasquale Bottone – fate tenerezza. Vicini, vicini…”, insinuando così il dubbio che il pezzo sarebbe stato ispirato.
Dunque, Fioroni, per Santucci, mentre in questi giorni gira l’Italia per presentare il libro su Moro, sta a pensare a lui, alle trovate che diffonde su Internet e alle parole ispirate dalla sua acuminatissima lingua e profuse dalla (sempre sua) vorticosa bocca a forma di ventilatore. Se la situazione non fosse tragica – nel senso che sembra di scorgere un certo malessere ben insinuato nell’animo del consigliere comunale di Fondazione – ci sarebbe da ridere a crepapelle.