• Facebook
  • Twitter
  • Google+
  • YouTube
Il Viterbese
  • Politica
  • Cultura
  • Società
  • Cronaca
  • Territorio
  • Tempo Libero
  • Politica
  • Cultura
  • Società
  • Cronaca
  • Territorio
  • Tempo Libero
Il Viterbese
  • Politica
  • Cultura
  • Società
  • Cronaca
  • Territorio
  • Tempo Libero
  • Politica
  • Cultura
  • Società
  • Cronaca
  • Territorio
  • Tempo Libero
Home » Politica » Fioroni: “Chi sa ha il dovere morale di dire chi ha ammazzato Moro”

Fioroni: “Chi sa ha il dovere morale di dire chi ha ammazzato Moro”

5 Ottobre 2018

“Chi sa ha il dovere morale di dire chi l’ha ammazzato” un appello ripetuto con forza da Giuseppe Fioroni e sottolineato dal lungo applauso delle tante autorità e ospiti che hanno riempito la Sala Koch del Senato della Repubblica per la presentazione del libro “Moro, il caso non è chiuso. La verità non detta” (Edizioni Lindau) scritto con la giornalista Maria Antonietta Calabrò.

“Non se ne può più”, ha detto Fioroni, che nella scorsa legislatura è stato presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul rapimento e la morte di Aldo Moro, “vedere i racconti come se fossimo rimasti con l’orologio della storia al 1980 con l’aggravante di dover sopportare che i criminali che hanno ammazzato Moro senza pietà, dopo 40 anni, facciano le star, ci dicano la loro versione e non sentano il dovere morale di dire chi l’ha ammazzato e come l’ha ammazzato. Non basta il perdono e se non sentono il bisogno di dire la verità su quello che è successo, smettano di andare in tv e chi li invita smetta di invitarli perché è troppo”.

Ringraziando calorosamente tutti i membri della Commissione, Giuseppe Fioroni ha voluto sottolineare il lavoro svolto negli anni di attività. “La cosa importante che la Commissione ha evidenziato è che – ha spiegato Fioroni – il memoriale Morucci non era solo il memoriale di Morucci e Faranda ma era un lungo percorso politico e giudiziario che ha sviluppato una trattativa che personalmente capisco e comprendo perché la vicenda del terrorismo in Italia era arrivata ad un punto che bisognava trovare un modo per fermare il fiume di sangue”.

La Commissione ha smontato il “verbale delle verità dicibili” ha detto Fioroni indicando nei dettagli molti dei risultati delle indagini condotte. Sottolineando che “nessuno persegue vendetta, ma per sentirci tutti più liberi invece del silenzio avremmo bisogno di chiarire tre o quattro cose”, Fioroni ha però osservato che sarà difficile “sapere molto di più di quello che siamo riusciti a sapere, perché poi diventa un depistaggio per esagerazione”. “Chi può aiutarci lo faccia – ha aggiunto -, perché una congiura del silenzio rende tutti meno liberi e questo non è all’altezza dell’Italia e degli italiani”.

Rispetto al fatto che le indagini della Commissione e il conseguente libro abbiano “aperto alcuni scenari nuovi che meritano attenzione” ha concordato lo stesso Augusto D’Angelo, docente di Storia contemporanea all’Università “La Sapienza”, che – tra i vari aspetti sottolineati nel suo intervento – ha ricordato la “consapevolezza di Moro della fragilità della democrazia italiana”.

Per Maria Antonietta Calabrò, il sequestro e l’omicidio di Moro “sono stati una vicenda che ha cambiato il corso della storia italiana”, un “delitto che si inserisce dentro una logica del dopoguerra”. Nei giorni del sequestro – ha ricordato – “la linea ufficiale era quella della fermezza, ma varie trattative sono state fatte”. “Nel libro ci sono le prove – per esempio della ‘trattativa vaticana’ andata avanti fino al 9 maggio – ma nessuna di questa è andata in porto ed è risultato impossibile fare uscire Moro vivo” dal covo. Il volume “non è un libro di dietrologia”, ha assicurato Calabrò, che si è detta impressionata “dall’estrema solitudine di Paolo VI, che ha tentato con un trattativa fino alla fine” di salvare Moro: “ha fatto di tutto”.

Posizione sulla quale si è soffermato padre Francesco Occhetta, gesuita e scrittore de “La Civiltà Cattolica” dicendo più volte: “Papa Montini ha fatto di tutto per salvare Moro”. Nel volume “sono tre i capitoli” nei quali “si approfondisce il ruolo della Chiesa” durante il sequestro Moro, “un ruolo in chiaro e a volte in scuro – ha osservato Occhetta – quando la penna sceglie di prediligere la cronaca giornalistica alla ricostruzione storica”. “A questo proposito – ha proseguito – dobbiamo a Papa Bergoglio una nuova spinta alle nuove indagini della Commissione Moro 2”. Il gesuita si è poi soffermato sulla “trattativa vaticana” per salvare Moro. “Montini – ha evidenziato – ha fatto tutto per salvare il suo amico Moro. Per molti anni il Vaticano ha mantenuto il più stretto riserbo sulle azioni di Papa Montini, forse anche per questo è stato accusato di debolezza e immobilismo, ma documenti inediti e le rivelazioni di questi decenni svelano un Paolo VI attivo pronto a fare svelare tutta la sua influenza”.

Secondo padre Occhetta, “Moro lascia due cose alla vita politica e a chi fa politica: il curare la dimensione culturale, cioè studiare e fare sacrificio perché non ci si può inventare; e poi il garantire con la testimonianza che le cose che si dicono si possono vivere in coerenza”.

Condividi:

  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)

Mi piace:

Mi piace Caricamento...
« Previous Post
Next Post »
Articoli recenti
  • L’Europa di De Gasperi, il futuro dell’Europa (video)
  • Fioroni sul 25 aprile: “De Gasperi istituì una festa di unità”
  • L’interesse di partito non può prevaricare la libertà di coscienza
  • L’intervento di Giuseppe Fioroni al convegno “L’appello di Sturzo, tra progressisti e conservatori”.
  • Fioroni: “Costruire la fratellanza per sperare in un futuro migliore”
  • Il 18 dicembre incontro del Centro Studi Aldo Moro: “Osare la Pace, vivere la Fratellanza”
  • Morte di Nando Gigli, Fioroni: “Un amico che sapeva investire nei giovani”
  • Calenda e Renzi, l’imperativo dell’unità in vista delle elezioni europee
  • Fioroni fa il pontiere al centro e lancia la formazione Tempi Nuovi
  • Autonomie, unità, transizione. Le conclusioni di Fioroni all’incontro di Tempi nuovi (video-2)
  • Autonomie, unità, transizione. L’intervento di Fioroni all’incontro di Tempi Nuovi (video-1)
  • Napolitano, uomo delle istituzioni e autorevole interprete del rinnovamento della sinistra
  • Camaldoli porta allo scoperto l’esigenza di una nuova politica d’ispirazione cristiana
  • La sinistra sceglie Cappato, anche per questo i popolari devono tornare uniti
  • A Roma il convegno di Tempi Nuovi: Autonomia, Unità, Transizione
  • Fioroni al dibattito “Palla al Centro” promosso da Italia Viva
  • Morte Moscatelli, Fioroni: “È stato maestro di vita”
  • Francesco Verderami a colloquio con Giuseppe Fioroni, “Tempi nuovi per l’Europa, nel segno di De Gasperi”
  • Il ritorno in campo dei Popolari: “Noi, catalizzatori di questo ceto medio disarticolato”
  • Fioroni punta alle Europee con il nuovo centro. I “Popolari uniti” corteggiano FI, Calenda, Renzi e Moratti
Menù
  • Politica
  • Cultura
  • Società
  • Cronaca
  • Territorio
  • Tempo Libero
Meteo

booked.net

Contatti

www.ilviterbese.it

Redazione | Contatti

info@ilviterbese.it

redazione.ilviterbese@gmail.com

GALLERY
L’Europa di De Gasperi, il futuro dell’Europa (video)
Fioroni sul 25 aprile: “De Gasperi istituì una festa di unità”
L’interesse di partito non può prevaricare la libertà di coscienza
Editore: Centro Studi Aldo Moro C. F. 90122270565
Registrazione Tribunale di Viterbo n. 1 del 5 Giugno 2018 | Copyright © 2018 - Il Viterbese.it - All rights reserved
Scroll to top
Skip to content
%d
    Open toolbar Accessibilità

    Accessibilità

    • Aumenta TestoAumenta Testo
    • Diminuisci TestoDiminuisci Testo
    • Scala di GrigioScala di Grigio
    • Più ContrastoPiù Contrasto
    • NegativoNegativo
    • Sfondo BiancoSfondo Bianco
    • Evidenzia LinkEvidenzia Link
    • Testo LegibileTesto Legibile
    • Reset Reset
    Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.