Un parterre d’eccezione quello di oggi pomeriggio al Senato per la presentazione, nell’aula Koch, del libro Moro, il caso non è chiuso. La verità non detta, edito da Lindau, scritto da Giuseppe Fioroni (presidente della Commissione d’inchiesta Moro 2 della XVII legislatura) insieme alla giornalista Maria Antonietta Calabrò.
Oltre alla presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati, che ha fatto gli onori di casa introducendo i lavori, erano presenti il vice presidente della Camera dei deputati Ettore Rosato, la vice presidente della Corte costituzionale Marta Cartabia, il vice presidente del Consiglio superiore della magistratura David Ermini, il procuratore generale della Cassazione, Riccardo Fuzio, il procuratore della Repubblica di Roma, Giuseppe Pignatone, il comandante generale dell’Arma dei carabinieri, Giovanni Nistri, il comandante generale della Guardia di finanza, Giorgio Toschi, il vice capo della Polizia, Nicolò D’Angelo, ambasciatori e una folta delegazione di rettori di varie università. Numerosi ospiti sono giunti anche da Viterbo.
“Moro era animato e agitato dalla ricerca e dalla proposta di una visione della società futura. In lui la politica – ha detto la presidente del Senato – deve avere il dono del futuro. Ed oggi la capacità di parlare del futuro è una dote sempre più rara. Sono i grandi eventi mediatici ormai, soltanto, a scandire per noi appuntamenti ed impegni capaci di disegnare il domani. Sembra quasi che soltanto l’idea di pensare a come saremo domani ci spaventi. Mentre la politica, diciamolo, proprio questo dovrebbe essere, questo dovrebbe saper fa. Abbiamo quindi bisogno che la politica di oggi non si limiti alla sola risposta del contingente, ma abbia al contrario un progetto. La politica deve sapere immaginare e raccontare quale società intenderà lasciare ai propri nipoti”.