La direttrice generale della Asl Daniela Donetti la descrivono come un caterpillar. Punta l’obiettivo e lo insegue costi quel che costi, incurante di tutto e tutti. Negli ultimi tempi, a giudicare dalle polemiche a ripetizione che divampano alla cittadella, sarebbe soprattutto nel reclutamento del personale che la signora sembra esplicare il lato “migliore” di questa sua marziale determinazione.
Partiamo dalla nomina dell’addetto stampa, o meglio dall’affidamento di un incarico di categoria D all’attuale impiegato di categoria C che già da tempo tiene i rapporti con i giornali (nel senso che “depista” i giornalisti in cerca di scoop) e scrive i comunicati. Dopo l'”affollata” partecipazione di candidati alla selezione bandita “sotto la luce del sole” cocente di Ferragosto, proprio stamattina l’unica persona che ha risposto all’avviso – appunto colui che già svolge questo lavoro – passerà al vaglio dell’apposita commissione di “esperti” nominata per giudicare e per pesare i titoli. Il punto è che a leggere le norme del contratto di lavoro dei dipendenti della sanità sembra che la procedura non sia legittima: non sarebbe possibile infatti per un già dipendente partecipare a selezioni interne per l’attribuzione di incarichi di categoria diversa da quella di appartenenza. In altre parole, il posto da addetto stampa la Donetti doveva metterlo a concorso, dando a tutti, esterni ed interni, l’opportunità di giocarsi la partita all’esame. In alternativa avrebbe potuto fare un avviso per interni ma aperto solo a quelli già di categoria D. Perché dunque questo pastrocchio? Mistero, a questo punto è probabile che sulla vicenda sarà fatta luce da qualcun’altro.
Fanno nel frattempo parlare altre due questioni. Una riguarda il reclutamento di un ingegnere, l’altra invece l’assunzione a tempo determinato di due unità di personale medico per le cosiddette cure primarie. Nel primo caso, anziché bandire un concorso che darebbe a chiunque la possibilità di partecipare, sembra che la Asl di Viterbo sarebbe orientata ad attingere da una graduatoria della Asl di Rieti, il che significa stroncare sul nascere a tanti giovani della nostra provincia l’ambizione di andare a ricoprire quel posto. Nel secondo invece desta curiosità che al bando, pubblicato lo scorso inverno, con tutta la fame di lavoro che c’è abbiano partecipato solo 5 persone. Allo stesso modo desta perplessità, senza con questo voler nulla togliere ai partecipanti (sicuramente persone di valore), il fatto che dai due posti iniziali si sia in pochi mesi già arrivati ad assumere il terzo in graduatoria. Tra l’altro, il tutto avviene sullo sfondo di varie chiacchiere secondo le quali in quella graduatoria figurerebbero figure a vario titolo collegate alla politica.