Vittorio Sgarbi da Sutri lancia un appello per Armando Verdiglione in carcere per scontare una pena di cinque anni: “Verdiglione è stato un riferimento della cultura europea, seguito da scrittori e pensatori a cui dobbiamo, anche grazie a lui, molto: da Alberto Moravia a Emmanuel Levinas, a Eugene Ionesco, a Fernando Arrabal, a Bernard-Henry Levy, a Jorge Luis Borges. Questi nomi garantiscono per lui, contro il pensiero debole e rancoroso di un magistrato che ha preteso il carcere, senza ragione. E’ impensabile che un uomo di cultura del calibro di Armando Verdiglione sia recluso. Lancio un appello al presidente della repubblica e al ministro della giustizia, perché Verdiglione possa vivere una sorte migliore”.
Il sindaco di Sutri ha poi aggiunto: “Non è bastato il caso Tortora e, nella storia, in dimensioni epiche, non sono bastati i casi di Giordano Bruno, di Galileo. L’inquisizione è sempre al lavoro. Non è tollerabile, e lui lo sa meglio di me, che dopo anni di inutili processi un filosofo, un editore, un promotore di cultura (con tutti i limiti del suo pensiero e delle sue teorie) come Armando Verdiglione, all’età di settantacinque anni, sia in carcere per scontare un residuo di pena di cinque anni per reati incerti e confusi. A Verdiglione è stato persino negato per tre volte il differimento della pena per gravi motivi di salute”.