A rischio l’organizzazione della 58esima edizione della sagra dell’olivo di Canino: nei giorni scorsi la Proloco ha dato forfait con un comunicato su Facebook, che ha lasciato impietriti molti cittadini.
In realtà già da tempo si rincorrono rumors su una frattura tra l’amministrazione Novelli e la Proloco, a causa, pare, delle ingerenze del primo cittadino nelle attività e nelle decisioni dell’associazione. Le riunioni per l’organizzazione degli eventi svolte all’interno dell’aula consiliare avevano poi portato molte associazioni e cittadini, distanti dalla politica attuata dalla sindaca, a non mettere a disposizione le proprie idee e a prestare la propria opera solo per una visibilità di bandiera, come dichiarato pubblicamente da qualcuno sui social.
Gli ultimi eventi estivi, la sagra dell’asparago e l’estate caninese, assegnano in appalto ad associazioni esterne, non avevano fatto altro che confermare le difficoltà di gestione da parte dell’amministrazione locale e, nonostante gli eventi venissero descritti come un successo mai visto, la realtà era ben diversa da quanto riportato nei comunicati: le associazioni organizzatrici, secondo le voci, sarebbero appena rientrate delle spese. Per questo avrebbero rimandato al mittente l’invito a collaborare alla sagra dell’olivo.
Questo il motivo che avrebbe spinto quindi la Novelli a convocare nuovamente la Proloco, per chiedere un aiuto nell’organizzazione dell’evento di punta del comune.
Un diniego pubblico quello che l’associazione ha voluto inviare alla sindaca tramite, dove ufficialmente si riportano motivazioni legate al rinnovo delle cariche. Operazioni imminenti e in programma proprio a cavallo della sagra. La Proloco conclude il proprio messaggio augurando “buon lavoro a chi si occuperà della gestione della 58° sagra dell’olivo ben sapendo quanti e quali siano gli impegni da assolvere, ma con la consapevolezza che la grande partecipazione di Canino e dei caninesi sarà sicuramente di supporto per arrivare al meglio all’appuntamento”.
Intanto già impazzano i commenti dei cittadini che chiedono trasparenza e chiarezza sui reali motivi dell’abbandono, per altro ai più già noti, mentre a meno di due mesi dall’evento non vi è ancora traccia di un bando che faccia pensare a una conclusione positiva della vicenda.