“I primi tre mesi di Arena? Non ho mai sopportato chi da giudizi immediati gratuiti a prescindere dai fatti. Quindi tre mesi per giudicare sono pochi. Noto comunque una grande litigiosità, l’assenza di una squadra coesa e soprattutto di un progetto condiviso di città. Troppi solisti”.
Così Luisa Ciambella, capogruppo del Pd, che traccia un bilancio della nuova amministrazione comunale.
Che voto per la maggioranza?
“Un non classificato in attesa dei fatti. Certo che la litigiosità per eleggere i presidenti di commissione, i continui rinvii danno l’idea non di un’ orchestra armoniosa bensì di un’orchestra che ha fatto poche prove e si è’ poco esercitata. Spiace anche vedere che tanti giovani presenti in consiglio che potrebbero rappresentare una risorsa per l’istituzione sono poco inclini all’ascolto e fanno fatica a caricarsi della responsabilità che occorre per governare distinguendola dalla propaganda continua. Una maggioranza che si sente gratificata perché Salvini ha regalato a Viterbo 3 milioni e mezzo di like al trasposto della macchina di Santa Rosa sui suoi profili social e non si indigna per lo scippo dei 17 milioni di euro di fondi per le periferie che hanno rubato un pezzo di futuro ai nostri figli ne è’ l’emblema. La smania di protagonismo individuale conduce ad errori grossolani nelle competenze tra politica e gestione e nelle priorità da perseguire. Il sindaco spesso è’ costretto a fare più il giudice che il pace il capo dell’amministrazione . Viterbo ha bisogno di una guida forte che eviti alla città di perdere dopo le periferie anche la trasversale, i fondi per i be ni culturali o come già è’ avvenuto per l’aereoporto. Vedremo, su questi temi il PD non sarà mai per la logica del tanto peggio tanto meglio ma lavorerà a favore dei viterbesi, ne sono riprova gli interventi dell’on.le Prestipino per i fondi delle periferie e del sen. Margiotta per non vanificare il completamento della trasversale”.
Hanno dato aperture verso la minoranza?
“Per ora abbiamo dato dimostrazione, come opposizione, di suggerimenti e di indicazioni per dare risposte ai viterbesi senza ottenere risposte dalle periferie al pericoloso uso di pesticidi e sulle vaccinazioni. Il sindaco e il gruppo di Forza Italia forse perché consapevoli della complessità di dare risposte talvolta danno segnali di apertura al confronto, il tempo sarà galantuomo.
La peggiore scelta o incidente della maggioranza?
Il confondere gli annunci e la propaganda con la soluzione dei problemi. Inseguire la pancia dei viterbesi illudendoli di aver risolto i loro problemi, basti pensare all’ipotesi di divieto di accattonaggio molesto punendo anche chi ritiene spontaneamente di aiutare chi soffre e il daspo all’ubriaca che certamente non risolvono il
tema della sicurezza che fortunatamente continua a migliorare per l’encomiabile lavoro delle forze dell’ordine.
Hanno fatto qualcosa di buono?
Se cerco con attenzione non trovo altro che annunci e sono preoccupata dal veder perdere occasioni importanti come il Distretto turistico e culturale dell’Etruria meridionale, il primo interregionale del Paese, o la rinuncia a coordinare da un punto di vista programmatico gli investimenti del ministro Franceschini sui beni culturali.
Finiranno la consiliatura?
A tre mesi dall’inizio bisogna chiederlo al mago Otelma, per i viterbesi mi auguro che vada avanti se riuscirà a produrre fatti e risultati e che gli scontri e i litigi non impediscano di dare risposte alle tante emergenze che la città ha e sopratutto alla situazione di bilancio che tra rifiuti, nuova appalto e nuove tariffe e i contenziosi in atto generati dalle precedenti amministrazioni di destra non ci mettano in ginocchio e purtroppo la giunta Arena non potrà come Salvini e Di Maio fare debiti da scaricare sulle nuove generazioni.
La situazione del Pd nazionale, regionale e locale.
Avviandoci al congresso il Pd non deve dare ulteriormente l’immagine di gente che litiga per fare il capo di un partito che direi c’è sempre meno. Serve lavorare per andare oltre il Pd, le elezioni europee ci consegnano la straordinaria opportunità di costruire un fronte europeista largo alternativo alla destra di Orban e ai populisti. Il manifesto firmato da Renzi e da altri leader liberal-democratici e progressisti europei ci è di grande aiuto. Saranno le idee e i valori che ci aiuteranno e non certamente il contificio degli ennesimi gazebo. La Regione Lazio l’abbiamo vinta con fatica e stentando non poco, sono preoccupata che un Regione così importante possa tornare al voto a giugno del prossimo anno per le scelte del presidente Zingaretti. Ogni giorno di più Zingaretti dovrà prendere atto del limite di una proposta politica che ci consegna, se fosse eletto segretario nazionale, un Partito democratico che aggiunge al Pd la lettera s. Pds. Troppo poco e troppo datato come progetto. Ma soprattutto come si fa ad approvare atti con il sostegno dei 5 Stelle che ogni giorno di più dimostrano la loro deriva razzista e antisolidarista, basti pensare al decreto sicurezza ed alla manovra finanziaria impregnata di populismo che toglie futuro e speranza ai nostri giovani. Un Pd di sinistra e ambiguo nei rapporti con i 5 Stelle sono i limiti gravi della proposta del presidente Zingaretti. Se vogliamo poi pensare al cosiddetto rinnovamento basta vedere gli annunciati candidati Zingarettiani alle segreterie regionali. Pensiamo al Lazio ad esempio, dove con tanti meriti di decennale militanza e pluriennale e variegatata copertura di impegni istituzionali si presenta il senatore Astorre che di certo non rappresenta il rinnovamento e l’innovazione di cui a parole parla Zingaretti. Né tantomeno il superamento delle correnti e dei cosiddetti capibastone. Sono convinta che il Pd ha tra le fila degli amministratori e soprattutto tra i propri sostenitori gente capace, competente, giovane di età e di spirito. Gente che intende la politica come bene comune e come servizio agli altri. Che vota perché crede in qualcosa e poi sceglie qualcuno. Ecco, questo Pd aperto, plurale che guarda al mondo moderato, a quello liberal-democratico, alla sinistra riformista ed al civismo, quello vero, non dei riciclati che crede nella trasparenza, nell’onesta, nella legalità che non confonde mai la politica con il potere e con la sua esclusiva gestione. Questo è il Pd che può andare oltre e far germogliare il seme di una nuova grande rete democratica”.