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Home » Politica » Spuntano piante resistenti al glifosato. Ma l’alternativa c’è

Spuntano piante resistenti al glifosato. Ma l’alternativa c’è

1 Ottobre 2018

Diserbanti, un’alternativa ecologica al glifosato esiste. Anzi, ce ne sarebbe più di una. E’ quanto spiegato da alcuni tecnici a Castel Sant’Elia sabato scorso, nel corso del convegno in cui il sindaco del paese della Valle del Treja ha presentato il regolamento che vieterà l’uso del potente erbicida nei campi agricoli del territorio comunale.

Esistono tecniche agronomiche, più o meno conosciute, che non inquinano l’ambiente e, di riflesso, non causano problemi all’uomo. Ne sono state illustrate quattro: l’inerbimento artificiale con l’utilizzo di leguminose; lo sfalcio controllato; l’impiego del pirodiserbo e infine, per evitare l’impiego di fertilizzanti inorganici, si è parlato del trattamento dei terreni con bioattivatori.

Nel corso del convegno è stato spiegato anche un altro fenomeno al quale si sta già assistendo. “Alcune piante – è stato detto – stanno già sviluppando una forma di resistenza al glifosato, per cui a breve, se si continua ancora su questa strada, si dovranno usare sostanze chimiche ancor più potenti per debellare le piante infestanti. Lo stiamo vedendo, solo per fare un esempio, con il lilium perenne”.

Il messaggio che è stato lanciato da Castel Sant’Elia agli agricoltori è stato forte e chiaro: “Non diciamo di passare da un giorno all’altro da un’agricoltura tradizionale a quella di tipo biologico, ma tra una e l’altra c’è un percorso che si può affrontare anche compiendo piccoli passi. Per questo l’appello che rivolgiamo a tutti i produttori, non solo di nocciole, è di venire agli incontri organizzati dal Biodistretto della Via Amerina e delle Forre, e a iniziare anche gradualmente questa strada assieme. La chimica in agricoltura non uccide solo la biodiversità, ma inesorabilmente erode anche ogni forma di reddito dal lavoro agricolo”.

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