Alla Pisana via libera alla legge collegata al bilancio – le cosiddette disposizioni per la semplificazione e lo sviluppo regionale – contenente misure e provvedimenti che in teoria dovrebbero servire ad agevolare cittadini, imprese ed enti locali. In parole povere, una sorta di maquillage della macchina burocratica negli ambiti più disparati: dalla sanità al turismo, dall’agricoltura alle attività produttive. Tanto basta al presidente Nicola Zingaretti – ormai in piena campagna elettorale per la segreteria nazionale del Pd e probabilmente anche per le europee – per sostenere che “cambia il volto del Lazio”, quando in realtà, nel leggerne il testo, di novità importanti destinate in qualche modo ad incidere in maniera concreta e visibile sulla qualità della vita dei residenti nella nostra regione non si scorge neanche l’ombra.
Un esempio su tutti è costituito dalla geotermia, ovvero dalle iniziative che bisognerebbe intraprendere per la tutela ambientale, tema attorno al quale negli ultimi tempi si sono mobilitate migliaia di persone soprattutto nell’Alta Tuscia. La legge in questione, grazie ad un emendamento presentato dal M5S, prevede infatti la sospensione per sei mesi delle procedure amministrative per il rilascio dei permessi in attesa della redazione della carta idro-geotermica regionale e del piano energetico. Ma non sarà mica che questi sei mesi (che decorreranno peraltro da quando la legge entrerà in funzione, quindi non da subito) corrispondano al tempo necessario al presidente per scavallare la primavera ed essere eletto alle europee, con la conseguenza che a gestire la patata bollente in realtà dovrà essere l’eventuale suo successore? Il sospetto sorge spontaneo, dal momento che, oltretutto, l’emendamento è stato approvato solo per l’insistenza del M5S e infatti la maggioranza appena una settimana l’aveva addirittura depennato, determinando con ciò neanche la presenza di questa piccola moratoria.
Per quanto riguarda la tutela dell’ambiente ci si aspettavano infine norme che andassero a disciplinare l’uso del glifosato in agricoltura, ma niente: nel collegato al bilancio di tutto ciò non c’è neanche l’ombra. La Regione non interviene perciò in uno dei temi più caldi e anzi, autorizzando la coltivazione intensiva delle nocciole, non sembra per nulla intenzionata ad accogliere le istanze delle decine e decine di migliaia di persone preoccupate per la loro e altrui salute.